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p u r g a t o r i o x x v. |
[v. 16-30] |
ad ardere quil tissone. La qual cosa udita da la madre, levòsi del letto e cavato lo tissone del fuoco lo spense e ripuoselo sotto grande guardia. Avvenendo poi che Diana, indignata perchè Oeneo avea fatto sacrificio a tutti li dii salvo che a lei, e così li suoi sudditi, mandò uno porco ferocissimo che tutta la contrada guastava, sicchè alla caccia di questo porco si raunonno tutti li baroni de la Grecia, tra quali fu Teseo e Meleagro preditto filliuolo di Oeneo, et una virgine ch’avea nome Atalanta filliuola del re Oeneo, d’Arcadia, de la quale Meleagro s’innamorò; et avuto lo porco lo quale elli prima feritte e Meleagro compiè d’uccidere, Meleagro per onorare questa virgine li diè la testa del porco e diedeli l’onore de la caccia; de la qual cosa funno indegnati li valenti omini che v’erano, e massimamente Flesippo e Toisippo fratelli de la madre di Meleagro sì, che tolseno ad Atalanta la testa del porco; unde Meleagro, di ciò corrucciato combattè co li suoi sii1 materni et ucciseli amburo. La qual cosa saputa da Altea madre di Meleagro e suore de li uccisi, mossa a furore, prese lo tissone riservato e misselo nel fuoco, et a poco a poco si2 fenno consumare Meleagro, come si consumava lo tissone; et arso lo tissone, fu morto Meleagro; e però dice l’autore che Virgilio li disse le parole ditte di sopra e queste che seguitano; cioè: Non fora; cioè non sarebbe, disse; cioè Virgilio, a te; cioè Dante, questo; cioè dubbio ditto di sopra, cioè come si possa fare magro dove non si mangia, nè è bisogno di mangiare, sì agro; cioè sì malagevile, che tu nol vedessi come sia possibile: imperò che secondo la lettera così è possibile fingere a te; che quelle anime dimostrasseno in quella loro ombra la loro magrezza, la quale portavano nel desiderio: imperò che vorrebbeno sempre essere state in astinenzia et essere state magrissime, per non avere offeso Iddio nel peccato de la gola quando erano nel mondo, come fu ad Ovidio fingere che Meleagro si consumasse, consumato lo stisso fatato nel fuoco. La qual cosa potette essere vera in questo modo; cioè che la madre di Meleagro li facesse una malia, per la quale consumò Meleagro a pogo a pogo et estenuò intanto che morì, come fanno li asmosi, e perchè la malia non si potesse disfare la gittasse in fuoco; e per tanto vollia dire Virgilio: Se Meleagro sè estenuò per la fatturazione ch’è operazione del Dimonio; così si possano e mellio estenuare queste anime, operante la Divina Iustizia, per satisfazione del peccato loro; quasi dica l’autore: S’i’ faccio tale fizione, per mostrare la contrizione debita a tale peccato, ella pare verisimile considerato quil che divenne a Meleagro, e questo è correspondente a la ragione, e però finge che ’l dica Virgilio. Puòsi anco dire in questo modo essere
- ↑ C. M. zii, o vero barbani materni
- ↑ C. M. si sentia consumare