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[v. 1-15] | c o m m e n t o | 593 |
uditte1 cantare l’anime che erano nel fuoco, e dire parole a commendazione de la castità, et incomincia quive: E quando Lachesis non à più lino ec. La prima lezione si divide in iv parti: imperò che prima descrive lo tempo, e come montavano suso al vii girone, e come avea grande vollia di dimandare; ne la seconda, come Virgilio avvedutosene lo conforta2 li dimandi, e come elli dimanda, e Virgilio li risponde in parte, et in parte commette la risposta a Stazio, et incominciasi quive: Non lassò, per l’andar ec.; ne la tersa finge come Stazio incominciò, secondo la volontà di Virgilio, a dichiarare la dubitazione dell’autore, dimostrando in breve la generazione del feto infine a la infusione dell’anima ragionevile, et incominciasi quive: Se la vendetta eterna ec.; ne la quarta finge come Stazio, seguitando oltra la sua dichiaragione, manifesta a lui la infusione dell’anima ragionevile e la coniunzione di quella co la vegetativa e sensitiva, et incominciasi quive: Ma come d’animal ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo coll’allegorie e moralità et esposizioni litterali.
C. XXV — v. 1-15. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come intronno a sallire del3 sesto girone al settimo, e descrive prima lo tempo, dicendo: Ora era; cioè quando noi incominciammo a sallire, che ’l sallir non volea storpio; cioè non volea impaccio: imperò che era passato mezzo di’ ben presso a du’ ore: imperò, Che ’l Sole avea il cerchio del merigge; cioè del mezzo di’, Lassato al Tauro; cioè al segno, che si chiama Tauro che va di rieto ad Aries, che è lo segno nel quale era lo Sole, quando l’autore fìnge ch’avesse questa fantasia, sicchè4 se lo Sole avea passato lo mezzo di’ tanto che v’era rimaso Tauro, e così passato era mezzo di’ di due ore o era presso a du’ ore o più da5 una ora, secondo quanto spazio d’Aries avea passato lo Sole, e quanto di Tauro avea passato lo meridiano, et era a venire anco del di’ 4 ore: imperò che due ore pena ciascuno segno a tramontare, sicchè due ore penava a tramontare Pisces che era inanti ad Aries, e due poi Aries e così sono 4, e la notte; che va opposita al Sole ne l’opposito emisperio a quello, nel quale finge l’autore che fusse allora, che6 lo nostro avea lassato lo meridiano, s’intende, a lo Scorpio: imperò che come lo Sole era in Aries; così la notte era in Libra: e come di po’ Aries seguita Tauro; cosi di po’ Libra seguita Scorpio, sicchè così convenia che fusse presso ad uscire fuora dall’oriente loro la notte altrettanto spazio; cioè lo spazio di du’ segni, cioè Virgine e Libra che sono 4 ore, come era presso a tramontare lo Sole 4 ore. Per che; cioè per la qual