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uditte1 cantare l’anime che erano nel fuoco, e dire parole a commendazione de la castità, et incomincia quive: E quando Lachesis non à più lino ec. La prima lezione si divide in iv parti: imperò che prima descrive lo tempo, e come montavano suso al vii girone, e come avea grande vollia di dimandare; ne la seconda, come Virgilio avvedutosene lo conforta2 li dimandi, e come elli dimanda, e Virgilio li risponde in parte, et in parte commette la risposta a Stazio, et incominciasi quive: Non lassò, per l’andar ec.; ne la tersa finge come Stazio incominciò, secondo la volontà di Virgilio, a dichiarare la dubitazione dell’autore, dimostrando in breve la generazione del feto infine a la infusione dell’anima ragionevile, et incominciasi quive: Se la vendetta eterna ec.; ne la quarta finge come Stazio, seguitando oltra la sua dichiaragione, manifesta a lui la infusione dell’anima ragionevile e la coniunzione di quella co la vegetativa e sensitiva, et incominciasi quive: Ma come d’animal ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo coll’allegorie e moralità et esposizioni litterali.

C. XXV — v. 1-15. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come intronno a sallire del3 sesto girone al settimo, e descrive prima lo tempo, dicendo: Ora era; cioè quando noi incominciammo a sallire, che ’l sallir non volea storpio; cioè non volea impaccio: imperò che era passato mezzo di’ ben presso a du’ ore: imperò, Che ’l Sole avea il cerchio del merigge; cioè del mezzo di’, Lassato al Tauro; cioè al segno, che si chiama Tauro che va di rieto ad Aries, che è lo segno nel quale era lo Sole, quando l’autore fìnge ch’avesse questa fantasia, sicchè4 se lo Sole avea passato lo mezzo di’ tanto che v’era rimaso Tauro, e così passato era mezzo di’ di due ore o era presso a du’ ore o più da5 una ora, secondo quanto spazio d’Aries avea passato lo Sole, e quanto di Tauro avea passato lo meridiano, et era a venire anco del di’ 4 ore: imperò che due ore pena ciascuno segno a tramontare, sicchè due ore penava a tramontare Pisces che era inanti ad Aries, e due poi Aries e così sono 4, e la notte; che va opposita al Sole ne l’opposito emisperio a quello, nel quale finge l’autore che fusse allora, che6 lo nostro avea lassato lo meridiano, s’intende, a lo Scorpio: imperò che come lo Sole era in Aries; così la notte era in Libra: e come di po’ Aries seguita Tauro; cosi di po’ Libra seguita Scorpio, sicchè così convenia che fusse presso ad uscire fuora dall’oriente loro la notte altrettanto spazio; cioè lo spazio di du’ segni, cioè Virgine e Libra che sono 4 ore, come era presso a tramontare lo Sole 4 ore. Per che; cioè per la qual

  1. C. M. uditteno
  2. C. M. lo conforta che domandi,
  3. C. M. salire dal
  4. C. M. sicchè lo Sole
  5. C. M. più di
  6. C. M. che è lo nostro