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p u r g a t o r i o x x i i. |
[v. 115-129] |
nova materia attesi, a riguardar d’intorno; cioè a vedere le circustanzie de la materia, Liberi dal salir e da’ pareti; cioè che non sallivano più e non aveano occupazione dall’uno lato, nè dall’altro, come a chi va su per la scala ch’abbia parete da lato. E benchè questa fizione sia verisimile secondo la lettera, altro intese l’autore; cioè che Stazio apparito ora loro di novo, come è stato ditto, significa lo intelletto passibile che è accompagniato co1 la ragione, lo quale è necessario ingiummai a considerare le materie de le quali s’è a parlare: imperò che ingiummai s’è a parlare de le cose divine, che non l’apprenderebbe la ragione, nè nolle potrebbe dimostrare: imperò che eccedeno la ragione; et anco più su si inalserà l’autore a sì fatta materia, che non basterà la ragione, nè lo intelletto se la grazia di Dio non sopra viene, e però inducerà Beatrice. E per mostrare questo, àe finto che Stazio abbia inteso più altamente li ditti di Virgilio, che Virgilio non disse: imperò che lo intelletto passibile apprende le cose divine, le quali per la loro altezza non apprende la ragione; sicchè per ragione l’apprenda o possale dimostrare. E perchè a le cose che à a dire non può adiungere la ragione sua significata per Virgilio, però fingerà nel processo che Virgilio se ne vada, e Stazio rimagna, come appare2 nel processo; e però àe finto che in fino a qui abbiano parlato insieme, e che ora attendano insieme a la materia che s’apparecchia. Et ora descrive lo tempo, dicendo: E già le quattro ancille; cioè le quattro ore, del giorno; cioè del di’, eran Rimase a drieto; cioè erano passato quattro ore, levato dall’oriente e passato oltra lo Sole, montando inverso lo mezzo di’, al quale iunge in 6 ore, e la quinta; cioè ora, era al temo; cioè era al timone del carro del Sole: imperò che era la quinta ora incominciata, Drizzando più in su; cioè inverso mezzo di’, l’ardente corno; cioè lo corno del timone del carro, cioè la punta ch’è dal giugo, inanti lo quale è risplendente; cioè ardente: imperò che, come entra la quinta ora, lo carro del Sole incomincia a alsare sè al mezzo di’ et è più ardente che non è in prima, e lo timone va inansi al carro, e lo corno al timone; unde come alsa lo carro del Sole, così alsa lo timone e ’l corno, e come ascende3 cosi discende; e però vuole dire ch’erano passato4 quattro ore del di’, et incominciava la quinta. E volendo intendere questo, debbiamo fingere che la via del Sole sia divisa in 24 parti, e ciascuna parte tegna una ora, e quella guidi lo carro del Sole per lo suo spazio; e poi l’accomandi all’altra, e cusì successivamente tanto che ritorna al nascimento. Quando ’l mio Duca; cioè Virgilio disse, s’intende: Io; cioè Virgilio, credo ch’a lo stremo; cioè di verso lo balso del monte,
- ↑ C. M. accompagnato con la
- ↑ C. M. apparrà
- ↑ C. M. descende
- ↑ C. M. passate