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luogo, rimirando intorno; per vedere dove dovesse andare, Come colui che nuove cose assaggia; de le quali non à anco esperienzia. A tutte parti; ecco che descrive lo tempo, saettava il giorno Lo Sol; cioè era tanto alzato lo sole che a tutte le parti dei mondo saettava li suoi raggi, che sono cagione del giorno e de la chiarezza, ch’avea co le saette conte; cioè co le saette conte, cioè certe, cioè co li suoi raggi; queste sono le suoe saette, e dicenosi certe, perchè sempre percuoteno in certo luogo, Di mezzo il ciel cacciato Capricorno: Capricorno è uno dei segni del zodiaco et è di longe d’Ariete, sì che due segni vi sono in mezzo; cioè Pisces che è allato ad Ariete e va innanti a lui, e poi Aquario e poi Capricorno, sì che essendo lo sole in Ariete, quando si levava, conveniva che Capricorno, che inanzi a lui era lo terzo segno, fusse in mezzo lo cielo; et alsando più lo sole, convenia che Capricorno fusse passato di là dal mezzo et ito verso l’occaso; sì che per questo vuole dare ad intendere che ’l sole era alsato da l’oriente 1 tutto lo segno d’Ariete, sì che conveniva che tutto Capricorno avesse passato lo mezzo, come Ariete avea passato l’orizonte; e quando lo sole serà al mezzo del cielo, allora Capricorno serà a l’orizonte occidentale e così poi oltra circularmente; e per questo vuole dare ad intendere che era alta mattina. Quando la nuova gente; cioè che era venuta di nuovo, alzò la fronte Ver noi; cioè verso me Dante e Virgilio, per cognoscerci e parlare con noi, dicendo a noi; cioè a Virgilio et a me: Se voi sapete, Mostratene; a noi, la via d’andare al monte; cioè del purgatorio. E Virgilio rispuose; a loro: Voi credete Forsi che siamo spirti d’esto loco; cioè abitatori di questo luogo, e però ci dimandate; Ma noi siem peregrin; cioè stranieri da questo luogo, venuti di nuovo, come voi sete; voi che siete venuti avale. Dianzi venimmo inanzi a voi un poco; presso a la levata del sole, Per altra via; perchè venneno per lo inferno e dal centro del Lucifero 2 in su per lo luogo oscuro et alto; e voi siete venuti per lo mare, e però dice: che fu sì aspra e forte; quanto immaginarsi può per chi à veduto la cantica prima, Che il salire oggimai ne parrà gioco; cioè si dilettevile et agevile; cioè, considerata la pena eterna che si conviene al peccato, ci parrà agevile la pena temporale che ànno quelli del purgatorio. E qui finisce la prima lezione del secondo canto.
L’anime che si fur di me ec. Questa è la seconda lezione ne la quale finge che ricognosci 3 l’autore alcuna di quelle anime, e che parli con lei; e dividesi questa lezione in 5 parti, perchè prima finge come quelle anime, accortesi che Dante era vivo, tutte s’affissero a vederlo; ne la seconda, come una di quelle corse ad abbracciare

  1. C.M. dall’orizonte
  2. C. M. centro dell’inferno in
  3. C. M. ne cognoschi