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C A N T O X X I I.
1Già era l’Angel dietro a noi rimaso,
L’Angel che n’avea volti al sesto giro,
Avendomi dal viso un pecco raso;1
4E quei ch’ànn a giustizia il lor disiro,
Detto n’avean, Beati, e le sue voci,
Con sitio, senz’altro, ciò forniro.
7Et io più lieve che per l’altre foci
M’andava sì, che senza alcun labore
Seguiva in su li spiriti veloci,
10Quando Virgilio cominciò: Amore
Acceso da virtù sempre altri accese,2
Pur che la fiamma sua paresse fore.
13Unde dall’ora che tra noi discese
Nel limbo dello inferno Giuvenale,3
Che la tua affezion mi fe palese,
16Mia benvollienza in verso te fu quale
Più strinse mai di non vista persona.
Sì ch’or mi parran corte queste scale.
19Ma dimmi; e come amico mi perdona,
Se troppa sigurtà m’allarga il freno,
E come amico omai meco ragiona: