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p u r g a t o r i o x x i. |
[v. 34-54] |
da ogni mutamento che proceda per via di natura; e questo è secondo la lettera, per la cagione che si dira di sotto; ma. secondo l’allegoria, chi è ne lo stato de la penitenzia, o vero ne l’atto, è libero da ogni mutamento e da ogni turbazione di mente: s’elli si conserva ne la grazia1 Dio può bene avere mutamento di bene in mellio; ma non per contrario, e però dice: Di quel che ’l Ciel in sè da sè riceve, Esser ci puote; cioè qui può bene esser lo mutamento che fa lo cielo, quanto al sito de le suoe parti: imperò che fa la volta tonda, et altri corpi sono lo di’ di sopra et altri la notte, e quando vi si fa di’, e quando notte, e non d’altra cagione; che de la sopra detta, sicchè secondo l’allegoria vi può esser mutamento che fa lo cielo; cioè la grazia di Dio; ma non quello che facciano li accidenti dell’aire, che significano le cose mondane e temporali per le quali non si muove chi è in atto di penitenzia, stante la grazia di Dio. E perchè lo ditto è stato generale, ora lo specifica, dicendo: Perchè; cioè per la qual cagione, non pioggia; cioè acqua che piova, non grandine, o nieve; che si generano de l’acqua ne la seconda regione dell’aire nel mezzo, al più su che montare possa lo vapore umido, Non rugiada, non brina; cioè brinata, che si generano ne la prima regione dell’aire, più su cade; cioè in verso lo nostro cielo cade, cioè incomincia a cadere, Che la scaletta dei tre gradi breve; cioè che quella che monta su a la porta del purgatorio, la quale finse l’autore che fusse di tre gradi picculina. Come è stato ditto di sopra nel canto v, li radi solari fanno levare da la terra, et anco la Luna, li vapori umidi e levansi suso al più infine a la seconda regione dell’aire; cioè al suo mezzo al più, la quale finge l’autore ch’adiunga in fine al sommo dei ditti tre scaloni, e quive finisce, e dal sommo grado incomincia la tersa regione; e levati2 si converteno, se sono pochi, in nuvole o nebbie, o rugiada o brinata, pure ne la prima regione possono anco convertirsi in piccula acquarella; e se sono più montano infine al mezzo de la seconda regione e convertensi in acqua, grandine o nieve, secondo lo tempo e secondo lo luogo. Fa ancora lo Sole levare li vapori secchi li quali, se sono bene sottili, montare possano al primo termine de la tersa regione, in fine al sommo dei tre gradi; e se trovano vapori umidi in aire, li ripercuoteno3 colli altri, e di quinde si generano fulgori, tuoni e saette e venti; e non trovando vapori umidi, se sono in quantità, si risolveno in venti grandi e picculi, secondo la quantità d’essi, et alcuna volta
- ↑ C. M. grazia di Dio — . Il Riccardiano manca del di, che gli antichi talvolta ommettevano innanzi al nome Dio
- ↑ C. M. levati, se sono pochi, in nuvole o nebbia o rugiada o brinata pure nella prima regione presso non anco si convertisse in piccola
- ↑ C. M. ripercuoteno e contastano li uni con li altri,