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   498 p u r g a t o r i o   x x i. [v. 16-33]

desse, come dava Cristo e come insegnò ai suoi discepuli, quando disse: In quamcumque domum intraveritis etc. Noi; cioè Virgilio et io Dante, ci volgemmo subiti; quando udimmo sì1 fatto saluto, e Virgilio Rendèli; cioè a Stazio, che già ci avea salutato, il cenno; cioè la vista e l’atto d’amore e di riverenzia, che a ciò; cioè a sì1 fatto saluto, si conface; cioè si conviene. Questo dice: però che a le salute2 convegnano essere insieme li atti amicabili e reverenti insieme co le parole; e però, posto qui li atti, ne la seguente parte porrà le salute rendute per Virgilio.

C. XXI — v. 16-33. In questi sei ternari lo nostro autore finge come Virgilio, di po’ la riverenzia che fece a Stazio, li rendette lo saluto; e come intronno a ragionamento, dicendo: Poi; cioè di po ’l cenno fatto, com’è ditto di sopra, cominciò; cioè Virgilio a dir così a Stazio: Nel beato concilio: concilio è concordia di molte volontà, e però nessuno si può chiamare più degnamente concilio che quello di vita eterna, nel quale tutte le volontà sono in concordia et unite, Ti pogna in pace la verace corte; cioè la iusta corte di vita eterna ponga te spirito in pace, Che; cioè la quale corte, me; cioè Virgilio, relega; cioè sbandisce, ne l’eterno esilio; cioè che mai non dè aver fine; e qui Virgilio si pone, pur secondo la lettera, per Virgilio. Come! diss’elli; cioè Stazio ch’era iunto a loro, meravilliandosi, e perchè andate forte; cioè fortemente in suso: altro testo dice: e ’n parte andavan3 forte; cioè et in quel mezzo che elli dicea, noi andavam fortemente e non ci restavamo; però pilli lo lettore quale vuole, Se voi siete ombre che Dio su non degni; cioè se voi siete anime, che Dio non vi faccia degne d’essere in vita eterna, perchè andate? Et appresso dice: Chi v’à; cioè chi à voi, tanto scorte; cioè tanto guidate, per le suoe scale; cioè che voi siete montati in fin qui? E il Dottor mio; cioè Virgilio rispuose: Se tu riguardi i segni Che questi porta; cioè se tu, spirito, poni cura de li segni, che questi; cioè Dante, porta; ne la fronte; cioè li P che l’angiulo li scrisse ne la fronte col puntone de la spada; cioè quello che sta a la porta del purgatorio, e che l’Angel profila; cioè fa a ciascuno in fronte: perfilare4 è ornare la parte estrema, o di sopra, o di sotto; ora lo pillia per la parte di sopra, Ben vedrai; cioè tu, spirito, che coi buon convien che regni; cioè con quelli di paradiso; e così àe risposto a la condizionale; cioè Se voi siete ombre ec. Dichiarato che Dante è di quelli che Dio degna esser su, et appresso li manifesta di sè e risponde a la condizionata; cioè Chi v’à per le suoe ec., usando qui

  1. 1,0 1,1 C. M. sì fatta salute,
  2. Salute. Dall’ablativo latino salute i nostri antichi trassero la salute, il saluto e la saluta. E.
  3. Andavan; seconda persona plurale, dagli antichi terminata in no, come usava anche la lingua romana. E.
  4. C. M. profilare