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   478 p u r g a t o r i o   x x. [v. 85-96]

imperò ch’elli ebbe la fantasia di marso a l’entrata dell’anno, e durò la visione, du’ di’ e du’ notti, de lo ’nferno; e 4 di’ e 4 notti, questa del purgatario; sicchè ciò che fu di po’ lo detto tempo era a venire, e però la fizione de l’autore è ragionevile.

C. XX — v. 85-96. In questi quattro ternari lo nostro autore finge che Ugo Ciappetta, seguitando la sua orazione, manifesta quello che dè esser fatto per lo re di Francia suo escendente a papa Bonifazio, predicendo quello che, allora quando l’autore finge che avesse questa fantasia, era a venire; ma quando lo scrisse era avvenuto. Et intorno a ciò è da sapere che, essendo papa Bonifazio VIII natio d’Alagna nel 1301 nel papato, messer Benedetto da Gaetani da Pisa cardinale essendo in Roma, fu mandato delegato de la chiesa di Roma in Francia, per cagione del Vescovo di Palma che lo re avea meso1 in prigione; e non essendo onorato del re Filippo che era allora, nè lassatoli fare l’officio suo, sdegnato molto fortemente ritornato in corte disse al papa lo poco onore che avea ricevuto, e commosse tutta la corte incontra lo ditto re. Unde lo papa mandò uno suo legato al ditto re, con imbasciata che la corte di Roma volea sapere da cui lo ditto re teneva lo reame di Francia; de la quale imbasciata sdegnato e turbato lo re, comandò al ditto legato che in fra tre di’ dovesse avere sgomberato lo suo regno, a pena de la vita; e mandòli di rieto suoi officiali ch’el pilliasseno e rimenanselo2 a lui, se lo trovasseno di po ’l ditto termino nel suo regno; e di poi pogo tempo mandò una lettera e fecela ponere3 all’uscio de la camera del papa, la quale era scritta in questa forma: Filippo re di Francia per la grazia di Dio a te Bonifazio, tenente luogo di Papa, salute pogha4, o niuna. Sappi che lo regno di Francia tegnamo da Dio, e non da niuna persona del mondo; e chi altro volesse dire, noi reputiamo eretico. E per questo creve anco più lo sdegno tra la corte, e ’l detto re5; unde la corte di Roma scomunicò lo detto re, et indusse lo conte di Flandia a guerra col re di Francia, e fu sconfitto lo re di Francia; unde lo detto re s’accostò con quelli de la Colonna ch’erano inimici fatti di papa Bonifazio, scomunicati da lui per molti eccessi commessi da loro nel 1297, addi’ 12 di maggio, e poi ricomunicati nel 1298 del mese di settembre, e poi inanti che passasse l’anno anco da capo scomunicati. E perseguitò lo ditto papa tanto, che co le insegne reali uno suo barone6 con 4000 barbicendi suo’ cavalieri con quelli de la

  1. C. M. messo
  2. C. M. rimenassello,
  3. C. M. mettere a l’
  4. C. M. poca
  5. C. M. e ’l ditto re, et indusse lo conte di Flandria a guerra col re di Francia, e fu sconfitto lo re di Francia; unde la corte di Roma scomunicò lo detto re di Francia;
  6. C. M. barone lxxxxiiii milia barbute de’ suoi cavalieri