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c a n t o   x x. 461

49Chiamato fui di là Ugo Ciapetta:
     Di me son nati i Filippi e i Loigi,1
     Per cui novellamente è Francia retta.2
52Filliuol fui d’un beccar di Parigi,3
     Quando li regi antichi venner meno
     Tutti, fuor ch’un redutto in panni bigi,4
55Trova’mi stretto ne le mani il freno
     Del governo del regno, e tanta possa
     Di nuovo acquisto, e sì d’amici pieno,
58Che alla corona vedova promossa
     La testa di mio fillio fu, dal quale
     Comincior di costor le sacrate ossa.56
61Mentre che la gran dote provensale
     Al sangue mio non tolse la vergogna,
     Pogo valea; ma pur non facea male.7
64Lì cominciò con forza e con menzogna
     La sua rapina; e possa, per ammenda,8
     Ponti e Normandia prese, e Guascogna.
67Carlo venne in Italia, e, per ammenda,
     Vittima fe di Curradino, e poi
     Ripinse al Ciel Tomaso, per ammenda.9
70Tempo vegg’io, non molto di po’ ancoi,
     Che tragge un altro Carlo fuor di Francia,
     Per far cognoscer mellio sè e i suoi.10

  1. v. 50. C. M. Luisi — C. A. Luigi,
  2. v. 51. C. A. Francia è retta.
  3. v. 52. C. A. beccaio
  4. v. 54. C. A. renduto
  5. v. 60. C. A. Cominciar
  6. v. 60. Comincior; comincioro, cominciarono, inflessione regolare e più ragionevole delle comuni cominciaro, cominciarono: perocchè nasce dalla terza singolare cominciò, con la giunta del ro o rono. L’uso però vuole preferita la seconda, proveniente dall’antico amà, comincià e simili. E.
  7. v. 63. C. A. Poco potea;
  8. v. 65. C. M. C. A. poscia,
  9. v. 69. C. A. Tommaso,
  10. v. 72. C. A. conoscer meglio e sè e’ suoi. — C. M. e sè i suoi.