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per le tempestadi che ci sono, e per li mutamenti; e chi s’involge in esso è marinaio: ogni mondano è marinaio. Et assegna la cagione dicendo, per ch’ella è tanto piacevilc alli omini, ch’ella li pillia; cioè qual con richesse, qual con signoria, qual con onori, qual con fama, e qual con diletti carnali; e però pone l’esemplo d’Ulisse, lo quale ingannò co la lussuria, et ultimamente conchiude che chi s’ausa con lei, tardi se ne parte. Questa fama suona de la felicità mondana appo li autori, et appo li savi, et ella medesma ancora si dimostra ingannevile com’ella è; e niente di meno li omini mondani pur la seguitano, e da lei non si sanno partire. Ancor non era sua bocca richiusa; cioè di quella che cantato avea, Quando una donna apparve santa e presta; cioè mi parea che apparisse nel sogno, Lunghesso me; cioè allato a me Dante, per far colei confusa; cioè quella femina ditta di sopra: ecco la cagione, perchè venne quella donna santa; cioè per confondere la femina ditta di sopra. O Virgilio, o Virgilio, chi è questa? Fieramente dicea; cioè la santa donna dicea a Virgilio, quasi riprendendolo: Chi è questa, che tu ài lassato venire a Dante? et ei venia; cioè mi parea nel sogno che Virgilio venisse, Colli occhi fitti pur in quella onesta; cioè donna che l’avea chiamato. L’altra; cioè femina ditta di sopra questa santa donna, prendea; cioè mi parea che prendesse, e dinanzi l’apria, Fendendo i drappi; cioè sguarciando li suoi vestimenti, e mostrandomi ’l ventre; de la ditta femina, Quel; cioè lo dimostramento del ventre, o vero lo ventre, mi svelliò; cioè me Dante levò dal sonno, col puzzo che n’uscia; cioè di quil ventre. Ora è da vedere brevemente l’allegoria: l’autore essendo nel pensieri di trattare de la sua materia, come detto è, finge che s’addormentasse: imperò che la sensualità s’addormenta ne la felicità mondana, pilliandone piacere; ma non Virgilio, che significa la ragione1: sempre vede chi ella è. Questa donna santa e presta, ch’apparve allato a Dante e chiama Virgilio, è la Filosofia, che co la dottrina sua all’omo viene subita e muove Virgilio; cioè la ragione, chiamandolo a considerare la viltà e lo inganno de la felicità mondana; e la ragione ficca li occhi suoi in lei; cioè ne la detta Filosofia, che per mezzo de la grazia di Dio illumina la ragione e la sensualità, che cognosca lo inganno de la felicità mondana. Li occhi de la ragione sono la discrezione e lo intelletto, e fieramente: cioè fortemente lo dimanda chi è questa, per reducerlo in considerazione de la sua viltà: non per ch’ella non sapesse chi ella era: e levando et aprendo li fallaci adornamenti de la felicità mondana, dimostra lo suo frutto, che è saziamento del corpo. Lo quale corpo è puzza e fastidio, sì come si dimostra nel secondo e terso libro di

  1. C. M. la ragione: la ragione sempre