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c a n t o    ii. 33

49Poi fece il segno lor di santa Croce,
     Unde si gittar tutti in su la piaggia,
     Et el sen gio, come venne, veloce.1
52La turba, che rimase lì, selvaggia
     Parea del loco, rimirando intorno,
     Come colui che nuove cose assaggia.
55A tutte parti saettava il giorno
     Lo Sol, ch’avea co le saette conte
     Di mezzo il ciel cacciato Capricorno;
58Quando la nuova gente alzò la fronte
     Ver noi, dicendo a noi: Se voi sapete,
     Mostratene la via d’andare al monte.2
61E Virgilio rispuose: Voi credete
     Forsi che siamo spirti d’esto loco;
     Ma noi siem peregrin come voi sete.
64Dianzi venimmo inanzi a voi un poco
     Per altra via, che fu sì aspra e forte,
     Che il salire oggimai ne parrà gioco.3
67L’anime che si fur di me accorte,
     Per lo spirar, ch’io era ancora vivo,
     Meravilliando diventaro smorte.
70E come a messaggier che porta ulivo
     Tragge la gente per udir novelle,
     E di calcar nessun si mostra schivo;
73Così al viso mio s’affiser quelle4
     Anime fortunate tutte quante,
     Quasi obliando d’ire a farsi belle.
75Io viddi una di lor traersi avante,
     Per abbracciarmi, con sì grande affetto,
     Che mosse me a far lo similliante.5

  1. v. 51. C. A. sen gì,
  2. v. 60. di gir al
  3. v.66. C. A. ormai ne
  4. v. 73. C. A. s’affisar
  5. v. 78. C. A. il similiante.
Purg. T. II. 3