52La qual senza operar non è sentita,
Nè sè dimostra, ma che per effetto,1
Come per verde fronde in pianta vita.2
55Però, là onde vegna lo intelletto
De le prime notizie, omo non sape,
E del Primo Appetibile l’affetto;3
58Che sono in voi, sì come studio in ape4
Di far lo mele; e questa prima vollia
Merlo di lode e di biasmo non cape.
61E perchè a questa ogni altra si raccollia,
Innata v’è la virtù che consillia,
Che de l’assenso dè tener la sollia.5
64Questo è il principio, laonde si pillia
Ragion di meritare in voi, segondo
Che i buoni e i rei amor accollie e villia.6
67Color che ragionando andaro al fondo.
S’accorsen d’esta innata libertate:
Però moralità lassaro al mondo.
70Onde pognam che di necessitate
Surga ogni amor che dentro a voi s’accende,
Di ritenerlo è in voi la potestate.
73La nobile virtù Beatrice intende
Per lo libero arbitrio, e però guarda
Che l’abbi a mente, se a parlar ti prende.
76La Luna quasi a terza notte tarda
Facea le stelle a noi parer più rade,
Fatta come un secchion che tuttor arda.7
- ↑ v. 53. C. A. Nè si dimostra mai che
- ↑ v. 54. C. A. verdi frondi
- ↑ v. 57. C. A. Primi Appetibili
- ↑ v. 58. C. A. Ch’è solo in noi,
- ↑ v. 63. C. A. E dell’assenso di tener
- ↑ v. 66. C. A. Che buoni e rei amori
- ↑ v. 78. C. A. che tututto arda.