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c o m m e n t o |
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poria; cioè montare, venuta la notte, se il di’ non riede; cioè se ’l di’ non torna; cioè infine a tanto che non ritorna la grazia illuminante de lo Spirito Santo. E finto la dichiaragione e l’esortazione del sallire, mostra come s’invionno a sallire. et io; cioè Dante con Virgilio, e però dice: con lui Volgemmo i nostri passi; cioè io la sensualità: et elli, che significa la ragione, la volontà, ad una scala: cioè ad una altessa, E tosto ch’io; cioè Dante, al primo grado fui; de la ditta scala, che montava al quarto balso, Senti’mi presso quasi un muover d’ala, e per questo vuole dimostrare che l’angiulo sì ’l ventilasse ne la fronte coll’ala, e così li cancellasse lo terso P de la fronte, che segnava lo peccato dell’ira: imperò che n’avea fatto la penitenzia et erane purgato; e però dice: E ventarmi nel viso; cioè farmi vento ne la faccia, che significa la volontà: quive, dove lo Spirito Santo spira, caccia via ogni peccato; sicchè per questo significa che la grazia del Santo Spirito inspirò1 in lui, fatta la purgazione del peccato dell’ira, con proposito di non più raccadervi. e dir: Beati Pacifici; sentitti: ancora questa è autorità de l’Evangelio di santo Matteo cap. v: Beati pacifici, quoniam filii Dei vocabuntur; ma l’autore arrecandola a suo proposito, adiunge, che son senza ira mala: li pacifici ànno sedato la passione dell’ira, e però si possano dire beati, che son senza ira mala; ben dice senza ira mala: imperò che ira per zelo non è ira, come fu ditto ne la prima cantica dove si trattò dell’ira. E qui finisce la prima lezione del canto xvii, et incomincia la secunda.
Già eran sovra ec. Questa secunda lezione del canto xvii contiene la divisione dei peccati che si purgano nel purgatorio, e l’altra radice: e dividesi in sette parti, imperò che prima dimostra come, montati suso nel quarto balso, si fermonno e non trovonno alcuna cosa, e però entra in ragionamento con Virgilio e dimanda qual peccato si purga quive: ne la seconda Virgilio incomincia da la radice de le virtù e dei peccati, e prima li manifesta lo peccato che in quil quarto girone si purga, quive: Et elli a me ec.; ne la tersa dichiara, come quello che è ditto di sopra; cioè che una sia la radice del bene e del male; cioè de le virtù e de’ vizi, quive: Mentre ch’elli è ec.; ne la quarta dimostra l’obietto dell’odio2, e provato per ragione, quive: E perchè mai ec.; nella quinta adiunge la divisione de l’odio tripartita, quive: È chi, per esser ec.; ne la sesta dichiara li peccati che si purgano ne’ tre balsi passati, e quello che si purga nel quarto da qual radice vegnano, quive: Questo triforme amor ec.; ne la settima dimostra quali peccati, e da quale radice discesi, si purgano ne’ tre balsi che sono a montare, quive: Altro bene ec. Di-
- ↑ C. M. spirò in lui, fatta la purgazione del peccato de l’ira, con proposito
- ↑ Dell’odio — - tipartita, quive: — giunta del Magi. E.