103Quinci comprender poi, ch’esser conviene1
Amor sementa in voi d’ogni virtute,2
E d’ogni operazion che merta pene.
106E perchè mai non può da la salute3
Amor del suo subietto volger viso,
Dall’odio proprio son le cose tute.
109E perchè intender non si può diviso,
E per sè stante, alcun esser dal Primo,
Da quell’odiar ogni affetto è deciso.
112Resta, se dividendo bene stimo,
Che ’l mal che s’ama è nel prossimo; et esso
Amor nasce in tre modi in vostro limo.
115È chi, per esser suo vicin soppresso,
Spera eccellenzia, e sol per questo brama
Che sia di sua grandezza in basso messo:
118È chi podere, grazia, onore e fama
Teme di perder, perch’altri su monti;4
Ond ei s’attrista sì, che ’l contraro ama:
121Et è chi per ingiuria par ch’adonti,
Sì che si fa de la vendetta ghiotto;
E tal convien, che mal altrui impronti.
124Questo triforme amor qua giù di sotto
Si piange; or vo’ che tu dell’altro intende,
Che corre al ben con ordine corrotto.
127Ciascun confusamente un bene apprende,
Nel qual si cheti l’anima e disira;
Perchè di giunger lui ciascun contende.
130Se lento amor a lui veder vi tira,
O a lui acquistar, questa cornice,
Di po’ giusto penter, ve ne martira.5
- ↑ v. 103. C. A. puoi,
- ↑ v. 104. C. A. in noi
- ↑ v. 106. C. A. Or perchè
- ↑ v. 119. C. A. sormonti,
- ↑ v. 132. C. A. Dopo giusto pentir,