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c o m m e n t o |
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mare a Ravenna per una bocca, e sei altre ne fa verso Venezia; c
così per sette uscite entra nel mare Adriaco, Solea valor e cortesia trovarsi; cioè ne li abitatori di quelle province valor e magnanimità
e grandezza d’animo, per la quale l’omo si mette a le grandi cose
et avansare li altri in virtù: cortesia è benigna inclinazione di carità che l’omo à in verso l’ prossimo, per la quale l’omo fa bene al
suo prossimo; cioè a ogni omo, Prima che Federico; cioè lo imperadore
Federico, avesse briga; cioè co la chiesa di Roma; di questo fu ditto
nel canto xiii de la prima cantica. Questi fu lo imperadore Federico secondo, filliuolo dello imperadore Currado filliuolo de lo imperadore Federico primo; lo quale Federico primo, nipote di Currado
imperadore incominciò a regnare di po’ lui, anno Domini mcliii, e
del mondo 5116 e tenne lo imperio anni 38 e disfece Melano e fu
scismatico; ma nel 1178 rinonciò a lo scisma ch’era durato 16 anni e
racconciliosi con 1 papa Alessandro e poi coll’arcivescovo di Ravenna
e di Pisa, e col suo filliuolo duca di Savoia, e con grande gente passò ultra mare e molte grandi cose fece di là, e moritte 2 tra Nicca
città di Luchina et Antiochia, e lassò l’esercito al suo filliuolo Currado lo quale signoreggiò di po’ lui et in breve tempo moritte. E lo
soprascritto Federico secondo, nipote del primo, essendo lo imperadore Otto privato dello imperio, fu eletto da’ baroni de la Magna e
confermato da papa Innocenzio, anno D. 1241 3 e del mondo 5174, e
durò ne lo imperio 34 anni; ma nell’anno 11° del suo imperio fu
fatto rebelle de la chiesa Romana da papa Onorio, e niente di meno
passò a le parti ultre marine; e tornato non arrendettesi al papa.
Nel 1245 da papa Innocenzio IV che succedè ad Onorio, nel concilio
generale a Lugduno fu condannato come scismatico: di quale intenda l’autore si può dubitare; puòsi credere mellio del secondo che
del primo, lo quale si racconciliò. Or può sicuramente ivi; cioè per
la Marca Trivigiana, per Lombardia, per la Romagna, passarsi Per qualunqua; cioè di ciascuno che, lassasse, per vergogna Di ragionar coi buoni: li omini cattivi si vergognano di ragionare coi buoni, et appressarsi; cioè loro: li omini viziosi si vergognano d’approssimarsi
ai buoni; quasi dica: Ingiummai vi potranno passare che non vi si
trovano più dei buoni, Ben v’en; cioè bene vi sono, tre vecchi ancora; cioè tre gentili omini antichi, e però è in loro alcuna cosa di
virtù, perchè sanno ancora dell’antico, in cui; cioè ne’ quali, L’antica età rampogna; cioè riprende, la nuova; cioè età: imperò che in
loro se vede qual’è millior età o l’antica o la novella, e par lor tardo; cioè pare loro che troppo indugi, Che Dio a millior vita li ripo-
- ↑ C.M. riconciliassi col
- ↑ C. M. tra Licea città di Lutia et Antiochia,
- ↑ C. M. Domini mcclxi e del mondo cinque milia clxxiiii, e durò