[v. 115-129] |
c o m m e n t o |
383 |
mare a Ravenna per una bocca, e sei altre ne fa verso Venezia; e così per sette uscite entra nel mare Adriaco, Solea valor e cortesia trovarsi; cioè ne li abitatori di quelle province valor e magnanimità e grandezza d’animo, per la quale l’omo si mette a le grandi cose et avansare li altri in virtù: cortesia è benigna inclinazione di carità che l’omo à in verso ’l prossimo, per la quale l’omo fa bene al suo prossimo; cioè a ogni omo, Prima che Federico; cioè lo imperadore Federico, avesse briga; cioè co la chiesa di Roma; di questo fu ditto nel canto xiii de la prima cantica. Questi fu lo imperadore Federico secondo, filliuolo dello imperadore Currado filliuolo de lo imperadore Federico primo; lo quale Federico primo, nipote di Currado imperadore incominciò a regnare di po’ lui, anno Domini mcliii, e del mondo 5116 e tenne lo imperio anni 38 e disfece Melano e fu scismatico; ma nel 1178 rinonciò a lo scisma ch’era durato 16 anni e racconciliosi con1 papa Alessandro e poi coll’arcivescovo di Ravenna e di Pisa, e col suo filliuolo duca di Savoia, e con grande gente passò ultra mare e molte grandi cose fece di là, e moritte2 tra Nicea città di Luchina et Antiochia, e lassò l’esercito al suo filliuolo Currado lo quale signoreggiò di po’ lui et in breve tempo moritte. E lo soprascritto Federico secondo, nipote del primo, essendo lo imperadore Otto privato dello imperio, fu eletto da’ baroni de la Magna e confermato da papa Innocenzio, anno D. 12413 e del mondo 5174, e durò ne lo imperio 34 anni; ma nell’anno 11° del suo imperio fu fatto rebelle de la chiesa Romana da papa Onorio, e niente di meno passò a le parti ultre marine; e tornato non arrendettesi al papa. Nel 1245 da papa Innocenzio IV che succedè ad Onorio, nel concilio generale a Lugduno fu condannato come scismatico: di quale intenda l’autore si può dubitare; puòsi credere mellio del secondo che del primo, lo quale si racconciliò. Or può siguramente ivi; cioè per la Marca Trivigiana, per Lombardia, per la Romagna, passarsi Per qualunqua; cioè di ciascuno che, lassasse, per vergogna Di ragionar coi buoni: li omini cattivi si vergognano di ragionare coi buoni, et appressarsi; cioè loro: li omini viziosi si vergognano d’approssimarsi ai buoni; quasi dica: Ingiummai vi potranno passare che non vi si trovano più dei buoni, Ben v’en; cioè bene vi sono, tre vecchi ancora; cioè tre gentili omini antichi, e però è in loro alcuna cosa di virtù, perchè sanno ancora dell’antico, in cui; cioè ne’ quali, L’antica età rampogna; cioè riprende, la nuova; cioè età: imperò che in loro se vede qual’è millior età o l’antica o la novella, e par lor tardo; cioè pare loro che troppo indugi, Che Dio a millior vita li ripo-
- ↑ C.M. riconciliossi col
- ↑ C. M. tra Licea città di Lutia et Antiochia,
- ↑ C. M. Domini mcclxi e del mondo cinque milia clxxiiii, e durò