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[v. 106-114] | c o m m e n t o | 381 |
stere al vizio, non siamo però inabili al tutto; e che la grazia che c’è data, cresce sempre secondo che cresce la nostra volontà di volerla; e com’ella cresce, così cresce la fortezza, unde nostro è lo difetto dell’essere meno abili, che se noi volessemo noi saremmo. E così è soluto lo dubbio doppio di Dante; cioè perchè li omini ànno abbandonato le virtù, e lo mondo è sì corrotto ai vizi; cioè che ne siamo cagione noi medesimi; cioè la guidazione e non la natura, nè le afluenzie de le costellazioni del cielo.
C. XVI — v. 106-114. In questi tre ternari lo nostro autore finge che Marco, per confermare quello che avea detto di sopra del pastore che ruminava; ma non avea l’unghie fesse, dimostra che lo temporale, che àe occupato la Chiesa, è cagione de la corruzione1 de’ prelati, dicendo: Soleva Roma; questo dice, perchè il papa e lo imperadore denno ragionevilmente stare in Roma, perchè il papa è vescovo dei Romani, e lo imperadore re dei Romani, che ’l buon mondo feo; cioè la quale Roma fece buono lo mondo: imperò che li Romani virtuosi, andando per lo mondo subiugando li regni e le nazioni, l’insegnavano a viver virtuosamente, come vivevano ellino, Duo Soli aver; cioè due luci del mondo, come sono due luci in cielo; cioè lo papa e lo imperadore; ma notevilmente disse Soli, per non fare l’uno minore che l’altro; e perchè2 ciascuno doveva illuminare lo mondo, l’uno nelle cose spirituali, l’altro ne le temporali; e però dice, che; cioè li quali soli, l’una e l’altra strada; cioè la spirituale e la temporale, Facean veder; alli omini che guardavano ai loro costumi et obedivano li loro comandamenti, e del mondo e di Deo; cioè lo imperadore mostrava la via del mondo, e ’l papa la via di Dio alli omini. L’un; di questi du’ soli; cioè lo papa, l’altro à spento; cioè lo imperadore, et è giunta la spada Col pastorale; cioè lo papa s’àe preso lo reggimento temporale insieme co lo spirituale: per la spada s’intende lo temporale; la quale spada s’appartiene a lo imperadore che dè operare: la spada è la forza contra’ ribelli e disobbedienti; e per lo pastorale s’intende lo spirituale lo quale s’appartiene al papa, che dè con clemenzia correggere li sudditi, et ora lo papa fa battallie e scomunica, et usa la forza temporale e spirituale, e l’un coll’altro: cioè la spada col pastorale, insieme Per viva forza; cioè per ragione3 vera, che non si può infringere, mal convien che vada; cioè conviene che abbia mal fine: lo pastorale significa lo bastone che tiene lo pastore per correggere le suoe pecore con clemenzia, che ben ch’elli le percuota con esso, nolle ucide4; e la spada significa la severa iustizia la quale conviene usare lo imperadore contra li disob-