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dimandasse a Marco dichiaragione d’alcuno ditto di sopra, e confessasse quello che avea detto, quive: Marco mio ec.; ne la sesta finge come Marco li risponde, e come l’insegna la montata, e come si diparte da lui, quive: O ’l tuo parlar ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo co la esponizione litterale, allegorica, o vero morale.

C. XVI — v. 85-96. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come Marco, avendo in generale dichiarato che la cagione de la corruzione del mondo sono li omini e non le costellazioni del cielo, dichiara ora singularmente come li omini si corrumpeno ai vizi per loro cagione, dicendo così incominciando da la creazione dell’anima, e così conferma quello che ditto fu di sopra. Esce l’anima; cioè umana, simplicetta: imperò che Iddio la produce simplice e pura sensa malizia: imperò che l’anima è pura forma e simplice, di mano a Lui; cioè a Dio, del quale fu ditto di sopra; e così manifesta che l’anima umana immediatamente è creata di niente da Dio, che la vagheggia; cioè che la vede con piacimento: imperò che Dio à piacere de la sua operazione, Prima che sia: imperò che ab eterno Iddio ebbe notizia di tutte l’anime umane che dovea creare, et a che ciascuna dovea divenire, e non che Dio dell’anime; ma di tutte le cose; e dice che Esce di mano; cioè de la sua potenzia: imperò che la mano di Dio è la potenzia sua, e de la potenzia del creatore viene l’atto de la produzione de la creatura; e dichiara in che condizione Iddio la crea, per similitudine dicendo: a guisa di fanciulla; cioè a similitudine d’una fanciulla, Che piangendo e ridendo parguleggia; cioè ora piange, ora ride, come fanno li fanciulli; e per questo dà ad intendere che naturalmente siamo disposti a le passioni, e con quella disponizione nasciamo e siamo mutevili, come si vede ne’ fanciulli; et adiunge all’anima semplicetta questo, che sa nulla; cioè la qual’anima niente sa; cioè nè bene, nè male; cioè in atto; ma bene in potenzia: imperò che Iddio la crea potente avere notizia del bene e del male particularmente, come in generale àe secondo natura notizia di quello, e questo determina e dichiara quello adiettivo simplicetta, et accordasi col Filosofo che dice: Anima humana est tamquam tabula rasa, in qua nihil est pictum; e perchè à ditto che sa nulla, fa ora una eccezione necessaria; cioè che l’anima naturalmente à notizia del sommo bene, e però n’àe desiderio. Dice Boezio nel secondo de la Filosofica Consolazione: Est enim mentibus hominum veri boni naturaliter inserta cupiditas; e questo è perch’ella viene quinde, unde vera prova è che l’anima umana sia creata da Dio: imperò che naturalmente à notizia e desiderio di lui, e così àe notizia naturalmente in generale del bene e del male, et in potenzia particularmente; ma attualmente l’acquista poi in particulare: e però dice: Salvo che mossa; cioè produtta l’anima umana, da lieto