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C A N T O     XV.

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1Quanto tra l’ultimar dell’ora terza
     E ’l principio del di’ par de la spera,
     Che sempre, a guisa di fanciullo, scherza,
4Tanto parea già in ver la sera
     Esser al Sol del suo corso rimaso:
     Vespro era là, e qui mezza notte era;1
7E i raggi ne ferian per mezzo naso,
     Perchè per noi girato era sì ’l monte,
     Che già dritti andavam in ver l’occaso;
10 Quando senti’ a me gravar la fronte
     A lo splendor assai più che di prima,
     E stupor m’eran le cose non conte;
13Ond’io levai la mano in ver la cima
     De le mie cillia, e fecimi solecchio,
     Che del soverchio visibile lima.
16Come quando da l’acqua o da lo specchio2
     Salta lo raggio all’opposita parte,
     Salliendo su per lo modo parecchio3

  1. v. 6. C. A. Vespero là,
  2. vv. 16-20. Qui manifestasi la dottrina dell’Allighieri intorno alla legge fondamentale della Catottrica. E.
  3. v. 18. Parecchio; pareglio, equivalgono a pari, simile, e discendono da parilis latino. Così dicesi specchio, speglio; vecchio, veglio. E.