Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
C A N T O XV.
___________
1Quanto tra l’ultimar dell’ora terza
E ’l principio del di’ par de la spera,
Che sempre, a guisa di fanciullo, scherza,
4Tanto parea già in ver la sera
Esser al Sol del suo corso rimaso:
Vespro era là, e qui mezza notte era;1
7E i raggi ne ferian per mezzo naso,
Perchè per noi girato era sì ’l monte,
Che già dritti andavam in ver l’occaso;
10 Quando senti’ a me gravar la fronte
A lo splendor assai più che di prima,
E stupor m’eran le cose non conte;
13Ond’io levai la mano in ver la cima
De le mie cillia, e fecimi solecchio,
Che del soverchio visibile lima.
16Come quando da l’acqua o da lo specchio2
Salta lo raggio all’opposita parte,
Salliendo su per lo modo parecchio3