46Botoli trova, poi venendo in giuso,
Ringhiosi più che non chiede lor possa,
Et a lor disdegnando torce ’l muso.1
49Vassi caggendo, e quant’ella più ingrossa,
Tanto più trova da can farsi lupi2
La maladetta e sventurata fossa.
52Discesa poi per più pelagi cupi,
Trova le volpi sì piene di froda,
Che non trovano ingegno che l’occupi.34
55Nè lasserò di dir, perch’altri m’oda;
E buon sera a costui, s’ancor s’ammenta5
Di ciò che vero spirto mi disnoda.
58Io veggio tuo nipote, che diventa
Cacciator di quei lupi, in su la riva
Del fiero fiume, e tutti li sgomenta:6
61Vende la carne loro, essendo viva;
Poscia gli uccide come antica belva:
Molti di vita, e sè di pregio priva.
64Sanguinoso esce de la trista selva,
Lassala, tal che di qui a mille anni
Ne lo stato primaio non si rasselva.
67Come a l’annunzio dei dolliosi danni
Si turba ’l viso di colui che ascolta,
Da qualche parte il perillio l’assanni;
70Così vidd’io l’altra anima, che volta
Stava ad udir, turbarsi e farsi trista,
Poi ch’ebbe la parola a sè raccolta.
- ↑ v. 48. C. A. Ed a lor disdegnoso
- ↑ v. 50. C. A. di can
- ↑ v. 54. C. A. Che non temono
- ↑ v. 54. C. M. che li occupi.
- ↑ v. 56. C. A. E buon fia
- ↑ v. 60. C. A. gli spaventa: