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c a n t o xiii. | 301 |
C O M M E N T O
Noi eravamo al sommo de la scala ec. In questo canto xiii lo nostro autore finge che elli, guidato da Virgilio, montasse in sul secondo balso del purgatorio, dove finge che si purghi l’anima dal peccato de la invidia. E dividesi questo canto in due parti: imperò che prima descrive lo luogo e la pena che finge essere ordinata a la purgazione di tale peccato; ne la seconda parte finge come ne ricognove alcuna dell’anime che quive si purgavano, e parlamentò con esse, quive: Virgilio mi venia ec. La prima parte, che serà la prima lezione, si divide in sei parti: imperò che prima descrive, fingendo come era fatto quel secondo balso; ne la seconda finge come Virgilio fece sua invocazione al Sole, quive: Se qui per dimandar ec.; ne la terza finge che, girati forse uno millio, uditte tre voci, quive: Quanto di qua ec.; ne la quarta finge come Virgilio lo dichiara di quelle voci, e dimostrali gente da lunga, quive: E il buon Maestro ec.; ne la quinta finge come elli vidde quelle genti, e descrive la pena che per loro peccato sostenevano quive: E poi che fummo ec.; ne la sesta, seguitando ancora la ditta pena, finge che elli volesse dimandare licenzia di parlare con esse; ma Virgilio lie la diede innanti che elli la dimandasse, quive: E come alli orbi ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo co le suoe esponizioni litterali et allegoriche, o vero morali.
C. XIII — v. 1-9. In questi tre ternari lo nostro autore finge, descrivendo come era fatto lo secondo balso del purgatorio, a che finge essere montato, dicendo così: Noi; cioè Virgilio et io Dante, eravamo al sommo; cioè a la parte soprema, de la scala; che montava al secondo balso del purgatorio, Ove; cioè in sul quale balso, segondamente si risega 1 Lo monte; ecco che dichiara come era fatto quello secondo balso, e per questo dà ad intendere come era fatto lo primo; dice che era risegato lo monte et in su quella sega era la cornice seconda al sommo, in sull’estremo un pogo in fuora, che rende lo spazio più largo e darebbe impaccio a chi volesse montare su per la parete; e così la prima, acciò che s’intenda che fusse tutta fatta di pietre sporte in fuora, poi ch’elli la chiama cornice, e però dichiara come era fatta, che salendo; cioè lo quale ascendendo, altrui dismala; cioè l’anima peccatrice purga dal male e dal peccato, come è stato toccato di sopra più volte. Questo finge l’autore, secondo la lettera, del purgatorio, che allegoricamente intese del monte de la penitenzia, che si sallie di balso in balso da coloro che sono
- ↑ Il Codice Estense e l’Edizione Vindeliniana variano cosi: rilega Lo monte. E.