49E poi che fummo un pogo più avanti,
Udia gridar: Maria, ôra per noi,1
Ora, Michael e Pietro, e tutti i Santi.2
52Non credo che per terra vada ancoi3
Uomo sì duro, che non fusse punto
Da compassion di quel ch’ io viddi poi:
55Che quando fui sì presso di lor giunto,
Che li atti loro a me venivan certi,
Per li occhi fui da grave dolor munto.
58Di vil ciliccio mi parean coperti,
E l’ un sofferia l’altro in su la spalla,4
E tutti da la ripa eran sofferti.
61Così li ciechi, a cui la roba falla,5
Stanno ai perdoni a chieder lor bisogna,
E l’ uno il capo sovra l’ altro avvalla,
64Perchè in altrui pietà tosto si pogna,
Non pur per lo sonar de le parole;
Ma per la vista, che non meno agogna.
67E come alli orbi non approda il Sole;
Così all’ombre, quivi ond’ io parlo ora,
Luce del Ciel di sè largir non vole:
70Chè a tutti un fil di ferro il cillio fora,
E cucesi, come a sparvier silvaggio6
Si fa: però che queto non dimora.
73A me parea andando fare oltraggio,
Veggendo altrui, non essendo veduto,
Per ch’ io mi volsi al mio Consillio saggio.
- ↑ v. 50. C. A. Udii
- ↑ v. 51. C A. Gridar’: Michele
- ↑ v. 52. Ancoi; anche oggi. In Lombardia e in Romagna dicesi tuttora ancu’ e viene dal provenzale anchoy, ancui, anc ui che è corruzione del latino hanc hodie. E.
- ↑ v. 59. C. A. l’altro con la
- ↑ v. 61. Fallo, da fallare dalla terza ridotto alla prima coniugazione. E.
- ↑ v. 71. C. A. E cuce sì,