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catore a purgarsi dei suoi peccati: qui son presso i gradi; ecco che dimostra che presso era la scala da montare al secondo balso: di grado in grado conviene l’omo sallire a la purgazione dei peccati purgandosi prima dell’uno e poi dell’altro, e con ordine conviensi ad essa montare. Et agevolmente omai si sale; cioè, poi che l’omo è sgravato del peccato de la superbia, leggieri è a disgravarsi e purgarsi delli altri: imperò ch’ella è madre di tutti li vizi e peccati et infine a tanto che l’omo non si purga di quella, non si può purgare delli altri. Anco è grande periculo a chi non se ne sa guardare che non monti in superbia, eziandio ne le buone operazioni, secondo la sentenzia di santo Agostino: Omnia vitia in malefactis tantummodo valent; sola autem superbia etiam in rectefactis cavenda est; e però purgato l’omo da quella, agevilmente si purga delli altri; e questo purgare è sallire.
C. XII — v. 94-108. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come, di po’ le parole dette dall’angelo, elli fece una esclamazione a li uomini; e come 1 li menò a la talliata del monte, unde si montava, descrivendo quella sallita, dicendo così: A questo annunzio; questo si può intendere che fusse parlare dell’angiulo, continuando questo col ditto di sopra; et anco si può intendere che fusse dell’autore, dicendo: L’angiulo ci menò a la sallita 2, era molto agevile; unde avale, dolendosene de la pigressa delli omini a far lo bene, e la prestessa a far lo male dice: A questo annunzio; cioè che fu fatto dall’angiulo, di sopra, vegnon molto radi; cioè li omini, dice l’angiulo, o volliamo intendere che dica l’autore. O gente umana; cioè o generazione umana, per volar su nata; cioè fatta a questo fine da Dio; cioè perchè avesse beatitudine, et andassi suso in Cielo, Perchè a poco vento così cadi; cioè perchè ti lassi cadere de la virtù dell’umilità al vizio de la superbia a così poco vento, come sono li onori mondani che sono come vento che soffia e vassi via? Questi venti delli onori e de li stati e delle ricchesse e dei beni mondani sono quelli che ci gonfiano e fannoci cadere, come mostrato è di sopra in tanti esempli. Menocci; dice l’autore: Lo ditto angiulo menò me Dante e Virgilio, ove la roccia; cioè la parete del monte, era talliata; perchè v’era la scala da montare all’altro balso. Quivi; cioè in quello luogo, mi batteo; cioè a me Dante, che aspettava remissione del peccato de la superbia, della quale era purgato. l’ali per la fronte; cioè l’ali suoe, che significano la grazia di Dio preveniente et illuminante l’una e l’altra, la cooperante e consumante; le quali grazie battute per la fronte di Dante dove erano scritti 7 P; cioè 7 peccati mortali li quali sono palesi a Dio, e denno essere al prete ch’as-