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C A N T O XII.
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1Di pari, come buoi che vanno al giogo,
N’ andava io con quell’ anima carca,
Fin che ’l sofferse il dolce pedagogo.
4Ma quando disse: Lassa lui, e varca:
Chè qui è buon co la vela e coi remi,
Quantunque può ciascun, pinger sua barca;1
7Dritto sì, come andar vuolsi, rife’mi2
Co la persona, avvegna che i pensieri
Mi rimanesser inchinati e scemi.3
10Io m’ era mosso, e seguia volontieri4
Del mio Maestro i passi, et amendue
Già mostravam come eravam leggieri;
13Et el mi disse: Volge li occhi in giue:
Buon ti serà, per tranquillar la via,
Veder lo letto de le piante tue.
16Come, perchè di lor memoria sia,
Sovra’ sepolti le tombe terragne,
Portan segnato quel ch’ elli era pria;
19Onde lì molte volte se ne piagne
Per la puntura de la rimembranza,
Che solo ai pii dà de le calcagne;