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p u r g a t o r i o xi. |
[v. 133-142] |
Provensale, disse; cioè Oderisi, Liberamente nel campo di Siena;
questa è la piassa maggiore di Siena, dove sta la signoria di Siena:
liberamente dice, perchè non infìntamente; ma pur con animo libero, per dimandare da chi volesse dare liberamente e volesselo aiutare, promettendo di rendere poi ad ogni uno, Ogni vergogna deposta;
cioè posta giù ogni vergogna, s’affisse; cioè si puose a stare e dimandare a chi passava che per l’amore di Dio l’aiutasse a campare
l’amico suo de la prigione e de la morte. E lì; cioè et in quil luogo
per trar l’amico suo di pena; cioè Vinea: chè così trovo ch’era chiamato, o vero Vinca; e la pena che sostenea potea essere de la paura
de la morte che aspettava, o forsi che era tormentato, o pur la pregione che è cosa che dà pena all’animo che desidera libertà, Che sostenea ne la prigion di Carlo; cioè del re Carlo, lo quale li avea
posto di tallia dieci mila fiorini, e se nolli pagava in fra uno mese, li
dovea fare talliare la testa, come ditto è di sopra, Sè; cioè messere
Provensale, condusse a tremar per ogni vena; cioè ad accattare; la
quale cosa fu segno di grande umilità e di grande vergogna, unde
elli ch’avea condizione superba, di vergogna tremava per ogni vena:
dice vena: imperò che ogni membro dov’è vena tremava, fuggendone lo sangue e correndo al volto. Se queste istorie narrate non
si diceno per me a pieno, abbimi scusato lo lettore, ch’io noll’ò trovate altramente, et io non vollio fingere da me. Più non dirò; finge
Dante che Odorisi faccia fine al suo ragionamento e profeti a lui
quello che li dè avvenire dicendo, che non dirà più che abbia ditto;
et adiunge ch’elli cognosce bene che ’l dire suo, cioè che messere
Provensale si condusse a tremare per ogni vena, è ditto oscuro che
non s’intendrà così per ogni uno, e però dice: e scuro so ch’io parlo; dicendo com’è ditto di sopra. Ma poco tempo andrà; ecco che profeta a Dante l’esilio suo, che i tuo’ vicini; cioè li Fiorentini tuoi vicini, Faranno sì; cacciandoti di Fiorensa e privandoti del tuo 1, che tu potrai chiosarlo; cioè tu, Dante, potrai sponere questo detto: però
che vedrai quanta vergogna e quanto timore di non essere esaudito
è a chi dimanda l’aiuto altrui; unde per la vergogna e per la
paura lo sangue fugge de le vene, e per la vergogna corre al volto,
e per la paura al cuore soccorrendo le parti che vegnano meno, e
così tremano tutte le vene da lui abbandonate. Quest’opera; cioè
questo atto di grande umilità e pietà; cioè d’accattare così vergognosamente, li tolse; cioè a messere Provensale ditto di sopra, quei confini; cioè lo stare di sotto fuor del purgatorio a purgare la negli-
- ↑ Chi non è nuovo della lettura de’nostri Classici ricorderà com’eglino adoperino di frequente i pronomi aggettivi possessivi assolutamente; suppostovi il sustantivo negozio, avere. Così qui - privandoli del tuo avere. E.