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è vera e buona gloria, in quanto l’omo non si glori in sè; ma ricognosca la grazia di Dio, che altramente serebbe superbia. E però dice santo Agostino: Omnia vitia in male factis tantummodo valent; sola autem superbia. etiam in recte factis, cavenda est. Et in ogni altro modo la gloria è vana: imperò che, se l’omo cerca per la sua virtù eccellenzia sopra li altri, pecca per superbia: imperò che ne la virtù io debbo desiderare parificamento e non eccellenzia; cioè ch’io debbo desiderare d’esser virtuoso quanto si può, e non però sopra stare li altri omini: anco volere che tutti siano pari a me o mellio di me e serebbe grado di umilità, e nelli esercizi mondani che io sia pari ai milliori e che’ minori siano pari a me: imperò che questo è grado di carità perfetta; e se la 1 gloria è respetta, cioè che io cerchi per le mie opere virtuose esser lodato, questa è vana gloria: imperò che non dura se non a tempo, e di questa gloria dice Papia: Gloria est de aliquo frequens fama; et altri dice: Gloria est clara notitia cum laude. E parlando de la vanagloria dice l’autore, esclamando: Com poco; cioè tempo, dura verde; cioè sta in sua vigorosità, in su la cima; cioè in su l’altessa sua; quasi dica: O come dura pogo la gloria delli omini del mondo in sua vigorosità in altessa: imperò che a mano a mano cade e secca, come l’arbore che non è bene appreso, che pogo dura verde la sua cima! Se non è giunta da l’etati grosse; cioè se non è trovata quella gloria dall’etadi ne le quali siano omini grossi di intendimento, sicché non vi sia nessuno omo che intenda ad avansare per suo ingegno colui che è in fama! Molte volte è addivenuto che uno omo è stato in fama alcuno tempo, perchè in quel tempo non à produtto la natura omini con ingegni valevili in quello esercizio, siccome Ennio poeta primo apo’ Latini durò in fama in fin che venne Virgilio, perchè quella età passò grossa in quello esercizio de la poesi; e così dura avale Virgilio, perchè non c’è chi studi, nè possa avansare. Potrebbe anco dire lo testo: Se non è iuta; cioè aiutata, et iuta vocabulo di Grammatica che viene a dire adiutata. E prova l’autore per esemplo quello ch’à ditto, dicendo che Odorisi parli e dica: Credette Cimabue; questo Cimabu’ fu uno dipintore et ebbe grande nome ne l’arte del dipingere, e tenne lo nome in fin che venne Giotto che fu molto eccellente più di lui ne la dipintura, et ora anco lo tiene Giotto, perchè la sua fama è stata vinta da l’età grossa in quella arte: imperò che nessuno è stato poi che in quell’arte sia valuto quanto elli, non che più che elli; e però dice: ne la pittura Tener lo campo; cioè avere la gloria, come lo cavalieri che sta in sul campo vincitore, et or à Giotto il grido; cioè la fama, Sì che la fama di

  1. C. M. la grazia è respettiva; cioè