250 |
p u r g a t o r i o xi. |
[v. 1-21] |
comprendere tutti li omini e tutta la natura naturata: imperò elio
Iddio è creatore di tutti li omini e tutte le cose create; secondo, cioè
per la generazione: imperò ch’elli ci à rigenerato nel suo prezioso
sangue, et in segno di ciò è lo battesimo; terzio, per cura: imperò
ch’elli è colui che ci notrica; quarto, per età: imperò ch’elli è
inanti a tutte le cose: con ciò sia cosa che sia senza principio ab
eterno; quinto, per onore: imperò ch’elli è sommo bene, et al sommo
bene si conviene somma reverenzia et onore, che ne’ Cicli stai: Iddio sta in Cielo, non come lo locato nel luogo; ma dicesi stare in
Cielo per eccellenzia de la sua natura: imperò che come li Cieli sono
sopra tutti li corpi per eccellenzia; così Iddio è ne li Cieli si come
in cosa più eccellente. E benché Iddio sia in tutti i luoghi potenzialmente, è nei Cieli essenzialmente, e principalmente in quello
di sopra; cioè ne lo empirio che contiene tutti li altri; e però dice
l’autore: che ne’ Cieli stai, et adiunge da sè: Non circoscritto; cioè
non contenuto da luogo: chè Iddio non può esser contenuto; ma
elli contiene ogni cosa: lo luogo circunscrive lo locato: imperò che
ciò che è dentro dai Cieli è circunscritto; cioè terminato da alcuna
cosa che lo contiene da ogni sua parte, et inchiuso in essa, come
l’omo è terminato da l’aire intorno dov’elli sta. E poi che Iddio
sta nei Cieli non circunscritto, dichiara in che modo sintende che
stia nei Cieli, quando dice: ma per più amore, Che ai primi effetti di lassù tu ài; questo si dè intendere, che Iddio stare si dice nei Cieli,
perchè più amore àe ai Cieli, che a l’altre cose corporali create,
perchè sono li primi effetti ch’elli, che è prima cagione, produsse; e
però si dè intendere che Dio non sta circunscritto nei Cieli; ma per
più amore, Che; cioè lo quale tu, Iddio, ài, ai primi effetti; cioè ai
Cieli et a li angiuli, che sono li tuoi primi effetti che tu producessi, e questi cieli sono poi seconde cagioni, e li angiuli de li effetti
inferiori: imperò che lo superiore è cagione del movimento del
suo inferiore, di lassù; cioè che sono lassù nei Cieli; e questo àe
posto per la prima parte, cioè Pater noster, qui es in Cœelis, che è la
invocazione. E poi che àe posto la invocazione, pone la prima de le
sette petizioni, che Cristo c’insegnò ne la orazione fare al Padre
celeste, dicendo: Laudato sia il tuo nome; cioè la tua gloria, o vero lo
tuo, sommo onore, e ’l tuo valore; cioè la tua potenzia, Da ogni creatura: le creature sono distinte in sei specie e differenzie: imperò
che o sono creature che ànno solo l’essere come le pietre; o che
ànno l’essere e ’l vegetare; cioè vivere, crescere e venire meno,
come le piante e l’erbe; o che ànno l’essere, lo crescere e ’l sentire,
come li calcinelli del mare; o che ànno l’essere, lo vivere, lo sentire, lo imaginare, come li animali bruti; o che ànno l’essere, lo
vivere, lo sentire, lo imaginare o lo ragionare, come li omini: o che