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p u r g a t o r i o i. |
[v. 28-39] |
quale fu detto ne la cantica passata et anco si dirà di sotto; et è qui bello allegorico intelletto, come si dirà di sotto. Dice così: Com’io; cioè Dante, dal loro sguardo; cioè dall’avvisamento delle dette 4 stelle, fui partito, Un poco me volgendo all’altro polo; cioè a settentrionale, Là onde il Carro già era sparito; cioè le 7 stelle che stanno in modo di carro; cioè 4 di pari; cioè 2 e 2, e poi 3 in filo; cioè, 2, e poi una torce a drieto in questa forma E questo finge l’autore, secondo la lettura: imperocché visibile è che chi fusse nell’altro emisperio nell’isola che fìnge l’autore essere stato, elli ragguardando verso settentrione vedrebbe tanto lo carro de le dette 7 stelle quanto penasse a far la volta di verso l’isola, sicché a lui nascerebbe et occiderebbe. Sì che quanto a la lettera vuole dire che il carro avea dato la sua revoluzione di verso l’isola; ma quanto all’allegorico intelletto si dè intendere qui la bella allegoria che lo nostro autore intese de innarrare in questo luogo. Et è qui da intendere che l’autore vuole significare che, se l’uomo si fusse mantenuto in stato d’innocenzia, come fu creato da Dio, sarebbe stato in paradiso delitiarum, lo quale finge essere nell’altro emisperio ne la sommità del monte dove finge essere fatto per li balzi de la sua montata lo purgatorio, et avrebbe sempre veduto le 7 stelle; cioè le 4 virtù cardinali e le 3 teologiche; e quelle arebbe veduto, perchè sarebbe stato virtuoso, e di quelle non si serebbe partito et arebbele avute senza acquistarle per grazia infusa di Dio; ma perchè fu disobediente e peccò, fu cacciato del paradiso e messo in questo altro emisperio, dove li sono mostrate 7 stelle che sono nel carro; cioè le 4 virtù cardinali ditte di sopra, e le 3 teologiche; cioè fede, speranza e carità, perchè liele conviene acquistare operando colla grazia di Dio. E come arebbe in aiuto le suprascritte 7 virtù per dono di natura, che Dio avea così dotata la natura umana, perchè avea creato l’omo ne la sua grazia senza fatica, e serebbenoli bastate a stare in quella felicità; così è stato bisogno che con fatica acquisti le dette 7 virtù; cioè le dette 4 e le dette 3, se vuole ritornare a lo stato de la beatitudine a che Dio lo creò. E che l’autore finga avere ragguardato prima lo polo antartico, e poi l’artico non è senza allegorico intelletto: imperò che per questo significa che prima considerasse lo stato felice in che sarebbe stato l’omo, se non avesse peccato, e poi riguardò la miseria in che cade per lo peccato, e vidde quanto a la vista sua che ’l carro già era sparito; cioè le 4 virtù cardinali, e le 3 teologiche: imperò che in pochi si trovavano nel suo tempo. E puossi muovere qui uno dubio; cioè perchè non fìnse che di là fusseno 7 stelle, come de qua, considerando che ’l primo omo ebbe le cardinali e le teologiche. A che si può rispondere che l’autore