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go, La ti farà; cioè la vendetta. Et ella; cioè la vedova pareva dire a lui: L’altrui beile A te che fi’; Quasi dica: Nulla, se tu ’l metti in oblio; cioè in dimenticagione? Et elli; cioè lo imperadore pareva dire a lei: Or ti conforta; tu, vedova, che conviene Ch’io solva il mio dovere; cioè ch’io paghi mio debito, anzi ch’io mova; cioè me di questo luogo. Giustizia il vuole; cioè quil che tu dimandi, e pietà mi ritiene; ch’io non vada, innanzi ch’io ti faccia iustizia. Colui che mai non vidde cosa nova; cioè Iddio lo quale come è ab eterno; così ne la mente sua ebbe ab eterno la forma esemplare di tutte le cose produtte e che si denno producere; e però ben dice l’autore che mai non vidde cosa nova, e così dice santo Agostino: Nihil estnovum in tempore apud eum, qui condidit tempora. — Produsse esto visibile parlare: lo parlare, secondo natura, e udibile; ma non visibile: questo era visibile, perchè finge che fusse scolpito nel marmo che è sopra natura, e questo non può fare se none Iddio; e però finge che Iddio lo producesse, Novello a noi; cioè omini che siamo nel mondo, perchè qui; cioè nel mondo, non si trova; questo parlare visibile. Ne l’altro mondo serà lo parlare visibile: imperò che ciascuno vedrà lo concetto dell’altro, sensa essere espresso con lingua; e questo medesimo addiviene a noi, quando veggiamo dipinta o sculpita una storia, che a noi sia nota: pare a noi che le persone dipinte dicano le parole, come l’angiulo ci pare 1 che dica Ave a la Vergine Maria, quando è bene atteggiato: Seguita ora a vedere una dubitazione; cioè come si salvò l’anima di Traiano, considerando ch’era morto infidele et era ne lo inferno, e la santa Scrittura dice: In inferno nulla est redemptio: qui crediderit et baptizatus fuerit hic salvus erit. — A che si può rispondere, come risponde l’autore ne la tersa cantica canto xx; che Iddio per li preghi di s. Gregorio papa fece tornare l’anima di Traiano nel corpo, meritando ciò la viva speransa che ebbe quando vivea; e fece potere li prieghi di s. Gregorio suscitarla 2, sicché potesse la sua volontà venire a la fede; e tornata credette ne la santa Trinità con tanta carità, che meritò per la grazia di Dio, stata poco ne la carne, ne la seconda morte d’andare a vita eterna. E se si dicesse: Come uscitte de l’inferno? Puossi rispondere che Iddio che sa ogni cosa futura, sapendo che questo dovea avvenire, non lassò andare quella anima ne lo inferno, unde non scese mai; ma riservolla in certo luogo, forse nel limbo dei santi Padri, unde potette convenientemente uscire.
C. X. 97-111. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come Virgilio lo fa accorgere de le genti, che in quello primo balso si