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p u r g a t o r i o x. |
[v. 28-45] |
lita dritta avea manco; cioè che non v’era luogo da sallire: anco era
ritta come uno muro, Esser di marmo candido et adorno D’intalli;
cioè che Dante s’ avidde che la ripa era di marmo intalliato, sì, che non pur Policreto; questo Policreto fu uno grande maestro d’intalli,
e però a lodamento de la scolpitura lo nomina, dicendo che sarebbe
stato vinto, Ma la natura lì avrebbe scorno: imperò che più propie
erano le scolpiture che non arebbe saputo fare Policreto, nè la natura potuto producere. E questo possiamo dire che significhi che la
fantasia nostra apprende le cose più perfettamente che l’arte, ne la
natura non produce, o volliamo dire che sia sermone iperbolico.
L’Angel che venne in terra col decreto; cioè l’Angiul Gabriel che fu
mandato a la Virgine Maria, De la molti anni lacrimata pace: imperò che i santi Padri aveano aspettato questa pace nel limbo milliaia d’anni, come appare ne la tersa cantica: decreto tanto vale
quanto cosa iudicata, deliberata e consilliata, Che aperse il Ciel al suo lungo devieto; cioè all’umana specie che v’era stata divietata
tante milliaia d’anni; cioè 5232 anni passonno dal principio del
mondo al descenso di Cristo nel limbo, come appare ne la iii
cantica nel canto xxvi, Dinanzi a noi; cioè a Virgilio et a me Dante, pareva sì verace Quivi; cioè in quella parete di marmo, intalliato in un atto soave; cioè dolce e piano, Che non sembiava; cioè
parea, imagine che tace; ma che parlasse. Giurato si serè; da chi
l’avesse veduto, ch’el dicesse Ave; cioè nell’atto che stava 1, e ne
l’aprire de la bocca. Perch'ivi; cioè in quella parete innanti a lui,
era imaginata Quella; cioè la Virgine Maria, Che ad aprir l’alto amor;
cioè lo Spirito Santo, volse le chiave: l’umilità e la santità de la
Virgine Maria fu sì grande, che ’l s’aperse lo Divino Amore a
mandare lo suo Filliuolo ad incarnare, per ricomprare l’umana natura. Et avea in atto impressa; cioè figurata et atteggiata sì, che
parea che parlasse l’imagine de la Virgine Maria, esta 2 favella; cioè
questo parlare: Ecce ancilla Dei; come ella rispose, ricevuta l’ambasciata dell’angiulo, sì propriamente, Come figura in cera si suggella;
così pareva propria quella imagine, come si fa propria l’imagine del
suggello ne la cera. Et è da notare che l’autore finge che tre istorie
vedesse figurate et intalliate nel marmo; cioè la prima de la umilità
de la Virgine Maria, per la quale s’inchinò la Divina Maiestà a
mandare lo suo Filliuolo a prendere carne umana di lei ; la seconda
di David, quando s’umiliò ad andare coi sacerdoti innanti a l’arca
foederis 3, saltando in abito assai infimo; la tersa di Traiano imperadore che s’umiliò ad arrestarsi con tutto l’esercito a far ragione
- ↑ C. M. stava ne l’aprire
- ↑ Esta; questa, dal latino iste, ista ec. E.
- ↑ C. M. foederis, ballando in abito