73Quivi era storiata l’alta gloria
Del roman principe, il cui gran valore1
Mosse Gregorio a la sua gran vittoria;
76Io dico di Traiano imperadore,
Et una vedovella li era al freno,
Di lagrime atteggiata e di dolore.
79Intorno a lui parea calcato e pieno
Di cavalieri, e l’aquile nell’oro2
Sovr’esso in vista al vento si moveno.3
82La miserella entra tutti costoro4
Parea dire: Signor, fammi vendetta
Del mio filliuol ch’è morto, ond’io m’accoro.5
85Et elli a lei risponder: Ora aspetta
Tanto ch’io torni. E quella: Signor mio,
Come persona in cui dolor s’affretta,
88Se tu non torni? Et el: Chi fi’ dov’io
La ti farà. Et ella: L’altrui bene
A te che fi’, se tu ’l metti in oblio?
91Et elli: Or ti conforta, che conviene
Ch’ io solva il mio dovere, anzi ch’io mova:
Giustizia il vuole, e pietà mi ritiene.
94Colui che mai non vidde cosa nova,
Produsse esto visibile parlare
Novello a noi, perchè qui non si trova.
- ↑ v. 74. C. A. principato, il cui valor
- ↑ v. 80. C. A. dell’oro
- ↑ v. 81. Moveno; movieno, cavatone via l’i è formato dall’aggiunta del no alla terza singolare movie, desinenza in antico familiare al prosatore e al poeta; ma oggi consentita solo al secondo. Nell’Inf. C. xii, v. 27 si à questa stessa terminazione « Così prendemmo via giù per lo scarco Di quelle pietre, che spesso moviensi ». E.
- ↑ v. 82. C. M. intra - Entra, per intra, come enemico, entrare per inimico, intrare. E.
- ↑ v. 84. C. A. Di mio figlio