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c o m m e n t o |
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mista: Levavi oculos meos in montem, unde veniet auxilium mihi. — Quasi ammirando; cioè meravilliandosi di quello che vedea; cioè
del soccorso che aspettava che non venìa sì tosto, pallido; perchè
avea paura del serpente che aspettava, et umile: imperò che con
umile cuore dimandava soccorso e l’aiuto di Dio. E viddi uscir; io
Dante, de l’alto; cioè di cielo, e scender giue; a la valle, Du’ Angeli con du’ spade affocate; cioè rovente di fuoco, Tronche e private de le punte sue; e per questo nota ch’erano spontate. Verdi, come folliette
pur mo; cioè pure a vale, nate; le frondi, quando sono nate di fresco,
sono più verdi che quando sono state, Erano in veste; cioè li ditti
angiuli erano vestiti di verde, che da verdi penne Percosse eran di rieto; cioè le ditte vesti verdi erano percosse da l ali verdi di rieto,
e ventilate; cioè dimenate e dibattute dal vento de le ditte ali, che
faceano li angiuli quando descendeano volando. Veduto lo testo, ora
è da vedere l’allegorica esposizione, intendendo quello che l’autore
àe volsuto dimostrare per questo. Come ditto è, lo nostro autore parlando di quelli del purgatorio, secondo la lettera; secondo l’allegoria intende di quelli del mondo che sono in stato di penitenzia, o in
apparecchiamento d’essa; e perchè, mentre che siamo nel mondo,
siamo tentati dal dimonio, dal mondo, e dalla carne, ecci bisogno
per guardarci de le tentazioni la grazia di Dio, sensa la quale non
ci potremmo da esse difendere; e però, poi che l’autore àe fìnto che
per la notte approssimata si dipartiva lo Sole, che significa che per
lo peccato si parte la grazia, e noi continuamente pecchiamo, e così
perdiamo la grazia, unde c’è bisogno di dimandarla comunqua noi
pecchiamo; e però finse di sopra, che cantasseno l’inno: Te lucis ec.,
nel quale si dimanda la grazia di Dio che ci guardi da le tentazioni, a le quali non si può resistere s’ella non v’è. E perchè siamo
tentati in due modi; cioè o di negligenzia lassando quello che si dè
fare, cioè li atti meritori; o di suggestione inducendoci ai vizi e peccati et abbominevoli operazioni, però finge l’autore che vegnano due
angiuli dal cielo, che significano la grazia di Dio la quale ci preservi e guardici da queste due tentazioni. E però finge di sotto che
l’uno si pogna a guardia de la valle in sul fianco ritto, per guardarci
de la negligenzia; e l’altro in sul fianco sinistro, per guardarci da la
suggestione: finge che siano con spade affocate e spuntate, per significare che ogni operazione di Dio è con smisurata carità, Con iustizia e misericordia: lo fuoco significa la carità: la spada tronca significa la iustizia co la misericordia. Mandaci Dio la sua grazia per lo
smisurato amore, ch’Elli creatore àe a noi sue creature, fatte da lui a
sua imagine e similitudine; e mandacela con iustizia: imperò che ce
ne fa degni co la grazia preveniente, che ci fa dimandare la grazia
illuminante et operante e conservante; e mandacela con misericor-