Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/185

   [v. 19-30] c o m m e n t o 175

mista: Levavi oculos meos in montem, unde veniet auxilium mihi. — Quasi ammirando; cioè meravilliandosi di quello che vedea; cioè del soccorso che aspettava che non venìa sì tosto, pallido; perchè avea paura del serpente che aspettava, et umile: imperò che con umile cuore dimandava soccorso e l’aiuto di Dio. E viddi uscir; io Dante, de l’alto; cioè di cielo, e scender giue; a la valle, Du’ Angeli con du’ spade affocate; cioè rovente di fuoco, Tronche e private de le punte sue; e per questo nota ch’erano spontate. Verdi, come folliette pur mo; cioè pure a vale, nate; le frondi, quando sono nate di fresco, sono più verdi che quando sono state, Erano in veste; cioè li ditti angiuli erano vestiti di verde, che da verdi penne Percosse eran di rieto; cioè le ditte vesti verdi erano percosse da l ali verdi di rieto, e ventilate; cioè dimenate e dibattute dal vento de le ditte ali, che faceano li angiuli quando descendeano volando. Veduto lo testo, ora è da vedere l’allegorica esposizione, intendendo quello che l’autore àe volsuto dimostrare per questo. Come ditto è, lo nostro autore parlando di quelli del purgatorio, secondo la lettera; secondo l’allegoria intende di quelli del mondo che sono in stato di penitenzia, o in apparecchiamento d’essa; e perchè, mentre che siamo nel mondo, siamo tentati dal dimonio, dal mondo, e dalla carne, ecci bisogno per guardarci de le tentazioni la grazia di Dio, sensa la quale non ci potremmo da esse difendere; e però, poi che l’autore àe fìnto che per la notte approssimata si dipartiva lo Sole, che significa che per lo peccato si parte la grazia, e noi continuamente pecchiamo, e così perdiamo la grazia, unde c’è bisogno di dimandarla comunqua noi pecchiamo; e però finse di sopra, che cantasseno l’inno: Te lucis ec., nel quale si dimanda la grazia di Dio che ci guardi da le tentazioni, a le quali non si può resistere s’ella non v’è. E perchè siamo tentati in due modi; cioè o di negligenzia lassando quello che si dè fare, cioè li atti meritori; o di suggestione inducendoci ai vizi e peccati et abbominevoli operazioni, però finge l’autore che vegnano due angiuli dal cielo, che significano la grazia di Dio la quale ci preservi e guardici da queste due tentazioni. E però finge di sotto che l’uno si pogna a guardia de la valle in sul fianco ritto, per guardarci de la negligenzia; e l’altro in sul fianco sinistro, per guardarci da la suggestione: finge che siano con spade affocate e spuntate, per significare che ogni operazione di Dio è con smisurata carità, Con iustizia e misericordia: lo fuoco significa la carità: la spada tronca significa la iustizia co la misericordia. Mandaci Dio la sua grazia per lo smisurato amore, ch’Elli creatore àe a noi sue creature, fatte da lui a sua imagine e similitudine; e mandacela con iustizia: imperò che ce ne fa degni co la grazia preveniente, che ci fa dimandare la grazia illuminante et operante e conservante; e mandacela con misericor-