70Or ti piaccia gradir la sua venuta:
Libertà va cercando, ch’è sì cara,
Come sa chi per lei vita rifiuta.
73Tu il sai, che non ti fu per lei amara
In Utica la morte, ove lassasti
La veste, che al gran dì serà sì chiara.
76Non son li editti eterni per noi guasti:
Chè questi vive, e Minos me non lega;
Ma son del cerchio, ove son li occhi casti
79Di Marzia tua che in vista ancor ti prega,
O santo padre, che per tua la tegni:
Per lo suo amore adunqua a noi ti piega.
82Lassane andar per li tuoi sette regni:
Grazie reporterò di te a lei,
Se esser mentovato laggiù degni.
85Marzia piacque tanto alli occhi miei,
Mentre ch’io fui di là, disse elli allora,
Che quante grazie volse da me, fei.
88Or che di là dal mal fiume dimora,
Più muover non mi può per quella legge,
Che fatta fu, quando me n’usci’ fuora.
91Ma se donna del Ciel muoveti e regge,
Come tu dì, non c’è mestier lusinghe:
Bastiti ben, che per lei mi richegge.
94Va dunque, e fa che tu costui recinghe
D’un giunco schietto, e che li lavi il viso,
Sì che ogni sucidume quindi stinghe:
97Chè non si converrà l’occhio sorpriso
D’alcuna nebbia andar dinanzi al primo
Ministro, ch’è di quei di Paradiso.