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c a n t o    i. 7

40Chi siete voi, che contra il cieco fiume
     Fuggito avete la prigione eterna?1
     Disse el, movendo quelle oneste piume.
43Chi v’à guidati? e chi vi fa lucerna,2
     Uscendo fuor de la profonda notte,3
     Che sempre nera fa la valle inferna?
46Son le leggi d’abisso così rotte?
     O è mutato in Ciel nuovo consillio,
     Che dannati venite a le mie grotte?
49Lo Duca mio allor mi diè di pillio,
     E con parole, e con mani, e con cenni,
     Reverenti mi fe le gambe e il cillio.
52Poscia rispuose a lui: Da me non venni:
     Donna scese dal Ciel, per li cui preghi
     De la mia compagnia costui sovvenni.
55Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi
     Di nostra condizion, com’ella è vera,
     Esser non puote il mio che a te si neghi.
58Questi non vidde mai l’ultima sera;
     Ma per la sua follia li fu sì presso,
     Che molto poco tempo a volger era.
61Sì, come io dissi, fui mandato ad esso
     Per lui campare, e non v’era altra via,
     Che questa per la quale io mi son messo.
64Mostrato ò a lui tutta la gente ria,
     Et ora intendo a mostrar quelli spirti,
     Che purgan sè sotto la tua balia.
67Come io l’ò tratto seria lungo a dirti:
     Dell’alto scende virtù, che m’aiuta
     Conducerlo a veder te et a udirti.

  1. v. 41. C. M. pregione
  2. v. 43. C. M. fu lucerna,
  3. v. 44. C. M. della