103Io dico il vero, e tu il ridì tra’ vivi:
L’Angel di Dio mi prese, e quel d’inferno
Gridava: O tu del Ciel, perchè me privi?
106Tu te ne porti di costui l’eterno
Per una lagrimetta ch’el mi tollie;
Ma io farò dell’altro altro governo.1
109Ben sai come nell’aire si raccollie
Quell’umido vapor che in acqua riede,
Tosto ch’ei sale dove il freddo collie.2
112Giunto quel mal voler, che pur mal chiede,3
Co lo intelletto mosse e il fumo e il vento4
Per la virtù, che sua natura i diede.
115Inde la valle, come il di’ fu spento,
Da Pratomagno e il gran giugo coperse
Di nebbie, e il giel di sopra fece intento
118Sì, che il pregno aire in acqua si converse:
La pioggia cadde, et ai fossati venne
Di lei ciò che la terra non sofferse:
121E come ai rivi grandi si convenne,
Ver lo fiume real tanto veloce
Si ruinò, che nulla la ritenne.
124Lo corpo mio gelato in su la foce
Trovò l’Archian rubesto; e quel sospinse
Nell’Arno, e sciolse al mio petto la croce,
127Ch’io fei di me, quando il dolor mi vinse:
Voltommi per le ripe e per lo fondo,
Poi di sua preda mi coperse e cinse.
130Deh quando tu serai tornato al mondo,
E riposato de la lunga via;
Seguitò il terzo spirito al secondo,
- ↑ v. 108. C. A. altro mal governo.
- ↑ v. 111. C. A. il freddo il coglie.
- ↑ v. 112. C. A. Giunse
- ↑ v. 113. C. A. e mosse il fumo e