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finge che truovi li beali che ebbono quelle virtù che vegnano da la influenzia di quello cielo. E come sono nove cieli, contando li cerchi dei pianeti; così finge che siano in vita eterna nove gradi, come apparrà quando saremo al canto xxx dove elli ne tratta; e però questa parte si divide in due parti: imperò che prima tratta de li rappresentamenti dei beati nei cieli; nella seconda, del loro essere nel cospetto d’Iddio in vita eterna nel cielo empireo, et incominciasi la seconda nel canto xxx che incomincia: Forsi sei milia millia di lontano, quine: Cotal quale io la lasso ec. Ma la prima si divide in nove parti, come sono nove cieli: imperò che prima tratta dei beati che li si presentano nel globo de la Luna, e questa incomincia in questo canto; ne la seconda, di quelli che si li rappresentano nel cielo di Mercurio, et incominciasi quine: E siccome saetta che nel segno ec., nel canto v; ne la terza, di quelli che si li presentano nel cielo di Venere, et incominciasi quine nel principio dell’ottavo canto: Solea creder lo mondo ec.; nella quarta, di quelli che si li presentano nel quarto cielo del Sole, et incominciasi nel principio del canto x: Guardando nel suo figlio co l’amore; nella quinta parte tratta di quelli che si li presentano nel quinto cielo di Marte, et incominciasi nel canto xiv quine: Quindi ripreser li occhi miei virtute ec.; nella sesta parte tratta di quelli che si li presentano nel sesto cielo di Iove, et incominciasi nel decimo ottavo canto: Io mi rivolsi dal mio destro lato ec.; nella settima parte tratta di quelli che si li presentano nel settimo cielo di Saturno, et incominciasi nel canto xxi: Già eran li occhi miei refissi al volto ec.: nell’ottava parte tratta di quelli che si li presentano nell’ottavo cielo stellifero, et incominciasi nel canto xxii quine: La dolce donna dietro a lor mi pinse, o vero: Così mi disse, et indi si ricolse; nella nona parte tratta di quelli che si li presentano nel nono cielo cristallino primo mobile, et incominciasi nel canto xxvii quine: La mente innamorata che donnea.

E benchè questa divisione fusse posta nel principio del libro dove si mostrano li ascendimenti figurati dall’autore corporalmente, che si denno intendere essere stati mentalmente, dei quali è già incominciato a narrare lo primo, qui è diviso ancora secondo li rappresentamenti dei beati che elli finge che li fusseno fatti in ciascuno cielo, secondo lo suo montamento; dei quali rappresentamenti in questo canto si incomincia lo primo, cioè di quelli che li furno presentati nel globo della Luna. E però si divide questo canto terzio in due parti principali: imperò che prima finge che li apparissono nella Luna molti beati, e che incominciasse a parlare con loro, e come continuando lo parlare con una di quelle anime beate mosse uno dubbio e dimandòne dichiaragione; nella seconda finge