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[v. 1-21] | c o m m e n t o | 857 |
in verso la Vergine Maria, cantando e lodando le sue virtù; nella seconda parte porge a lei lo prego di Dante e lo suo per lui, et incominciasi quine: Or questi, che dall’infima ec.; nella terza parte finge come la Vergine Maria levò li occhi suso a Dio, e com’elli sentitte la grazia in sè venuta, e dirizzò li suoi occhi in suso, et incominciasi quine: Li occhi da Dio ec. Divisa la lezione, ora è da vedere lo testo co la esposizione letterale, allegorica e morale.
C. XXXIII — v. 1-21. In questi sette ternari lo nostro autore finge come santo Bernardo dicesse e 1 componesse questa orazione, ne la quale raccoglie tutte le lode de la Vergine Madre; et a presso adiunge la sua dimanda, e questa parte sarà ne la sequente parte. Ma in questa prima, volendo da lei addimandare, dimostra ch’ella possa, sappi e voglia e debbia fare quello ch’elli intende di dimandare; ma prima intende a raccontare le sue laude, contando le sue virtù, dicendo così: Vergine; questo nome propriamente si conviene a la Nostra Donna: imperò che vergine fu innanti al parto e nel parto e dopo ’l parto. Madre: imperò ch’ella fu madre naturalmente del Figliuolo d’Iddio: imperò che di lei prese carne umana, et è madre per affezione di tutta l’umana spezie. Fillia del tuo Fillio: imperò ch’ella fu figliuola d’Iddio per creazione: imperò che Iddio creò l’anima sua di niente, come crea tutte l’animo umane, et Iddio fu figliuolo di lei quanto a l’umanità: imperò che lo Verbo prese carne umana di lei, e fu suo figliuolo, quanto a l’umanità, Umile; quanto a l’animo, et alta; quanto a l’essere madre d’Iddio, più che creatura: non fu mai creatura tanto umile in tutti li atti suoi, quanto fu la Vergine Maria, però dice lo Ps.°: Quia respexit humilitatem ancillce suœ, nè fu mai creatura sì alta: imperò che nulla creatura venne mai a quello stato, che fusse madre del Figliuolo d’Iddio, quanto alla carne. Termine fisso; cioè termine fermo, d’eterno consillio; cioè di consillio, che non à principio, nè fine; cioè che la Vergine Maria fu et è quello termine fermo, in che si diliberò e consilliò la somma Sapienzia ab eterno di fare la redenzione umana e pilliare carne umaiia di lei. Tu se’ colei; cioè tu, Vergine Maria, se’ quella, che l’umana Natura Nobilitasti; cioè la quale facesti nobile l’umana natura, in quanto lo Figliuolo d’Iddio prese carne umana di te, sì; cioè per sì fatto modo co la virtù tua, che ’l suo Fattore; cioè Iddio, che fu fattore dell’umana natura, Non si sdegnò; cioè non riputò non degno, di farsi; cioè di fare sè, sua fattura; cioè fattura dell’umana natura: imperò che l’umana natura, che era in te, Vergine Maria, fece omo Cristo, in quanto fu tuo figliuolo quanto a l’umanità. Nel ventre tuo; cioè di te Ver-
- ↑ C. M. e compiesse questa