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c o m m e n t o |
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e di questo non cercare ragione: basta che vedi in effetto che così è. E ciò; cioè e questo che detto è, espresso; cioè manifesto, e chiaro vi si nota; cioè a voi uomini, Ne la Scrittura santa: imperò che nella Bibbia, Malachiel, primo 1: Jacob dilexi, Esau odio habui, disse Iddio, in quei gemelli; cioè in quelli due fratelli, Che ne la Madre; cioè li quali nel ventre della madre loro, ebber l’ira commota; cioè che si corucciorno insieme. Leggesi Genesis xxv che Isaac, non avendo figliuoli di Rebecca che era sterile, pregò Iddio che li desse di Rebecca figliuoli: esauditte Iddio li suoi preghi, et ingravidò Rebecca di due figliuoli, che quando erano nel ventre suo facevano commozione grandissima insieme e romore; unde Isaac dimandò e pregò Iddio che li revelasse quel, che questo significava. Et Iddio li disse, che di Rebecca doveano nascere due figliuoli, che sarebbono inimici insieme; che il popolo, che uscirebbe del maggiore, servirebbe al popolo che escirebbe del minore. Nacqueno poi questi due fratelli, l’uno innanzi, tutto rosso e piloso, grande e formato; e l’altro nero e piccolo, e tenea per li piedi lo maggiore come dicesse: Non uscirai sanza me. L’uno, cioè lo primo, fu chiamato Esau; l’altro, Iacob: perchè lo minore fusse predestinato, e lo maggiore reprobato non se ne può rendere ragione, se non che piacque così a Dio. E così, perchè uno omo abbia più grazia che un altro, non se ne può rendere ragione, se non che così piace a Dio di dare più grazia ad uno che ad un altro; ma secondo la grazia l’uno opera meglio che l’altro, e così acquista maggior merito et à maggiore gloria 2. Però, secondo ’l color dei capelli; ecco che parla secondo l’esemplo posto, cioè secondo che a Dio piacque di dare più grazia ad Iacob, che fu nero et ebbe li capelli neri, che ad Esau, che fu rosso et ebbe li capelli rossi; cioè secondo che a Dio piacque di dare all’uno li capelli neri, et all’altro rossi, così li piacque di dare all’uno più grazia che all’altro; e però dice: l’altissimo lume; cioè di paradiso, che è lo lume che beatifica li beati, che sta nel fondo della rosa, convien che s’incappelli; cioè abbia intorno a sè su per le sedie a modo di cappello, Degnamente Di cotal grazia; cioè di sì fatta grazia, chente Iddio àe voluto donare a l’anima. Dunque; ecco che conchiude, dicendo: son Locati; cioè li beati parvuli, per gradi differenti; cioè per diversi gradi, senza mercè di lor costume; cioè senza merito di loro opere, Sol; cioè solamente, differendo; cioè avendo differenzia l’uno dall’altro, nel primiero acume; cioè ne la prima grazia, che Iddio dona a l’anima, quando la crea. Come Iddio, quando creò li Agnoli, all’uno diede più grazia che all’altro, e per quella grazia ebbono
- ↑ Malachia I, v. 2: Dilexi Iacob, Esau odio habui. E.
- ↑ C. M. gloria; ma ne’ parvuli, che non ànno da operare, è secondo il merito della fede de’ parenti. Però,