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[v. 112-129] | c o m m e n t o | 821 |
race; ecco che confessa nel suo pensieri che egli è Iddio et omo, Or fu sì fatta la sembianza vostra? Questo Or si pone qui per interiezione ammirativa: quasi meravigliandosi, dice dentro da sè le parole dette di sopra: sembianza è a dire figura. Tale era io; cioè Dante, quale è colui, del quale è stato detto di sopra, mirando la vivace Carità di colui; cioè di santo Bernardo, che ’n questo mondo; cioè lo quale in questo mondo, cioè nella vita mortale, Contemplando: imperò che santo Bernardo fu monaco e contemplativo, e massimamente della vita de la Vergine Maria, gustò di quella pace; cioè assaggiò della pace di vita eterna: imperò che li contemplativi sono quelli, che in questa vita sentono la dolcezza di vita eterna. E perchè l’autore nostro intendeva di fare menzione de la Vergine Maria et invocare lo suo aiuto, però finse che Beatrice si tornasse a la sua sedia, e mandasse a lui santo Bernardo. Perchè l’autore avea compiuto la sua intenzione, e non avea più a toccare cosa che si contengna ne la santa Scrittura, se non della Vergine Maria; e perchè santo Bernardo fu colui, che più disse de la Vergine Maria, che nessuno altro, e la santa Scrittura fa menzione di santo Bernardo, però finge ch’ella lo mandasse a lui. Seguita.
C. XXXI — v. 112-129. In questi sei ternari lo nostro autore finge che santo Bernardo lo confortasse ch’elli ragguardasse insù, s’elli voleva avere notizia del paradiso; e com’elli seguitte lo suo conforto, et in genere dichiara quello che vidde, dicendo cosi: Figliuol di grazia: ecco che finge che santo Bernardo chiamasse lui figliuolo di grazia: imperò che grande grazia aveva avuto da Dio, quest’esser iocondo; cioè questo essere allegro di paradiso, Cominciò elli; cioè santo Bernardo a parlare a me Dante, non ti sarà noto; cioè non sarà manifesto a te Dante questo esser iocondo, che è qui in vita eterna, Tenendo li occhi; cioè tuoi corporali, secondo la lettera; ma intellettuali, secondo l’allegoria, pur quaggiù al fondo; cioè ragguardando solamente le parti basse, cioè quelli che sono in el grado infimo. Ma guarda i cerchi; cioè delle sedie, che dette sono essere intorno in forma di rosa, fin al più remoto; cioè infine a quello, che è più dilungi, Tanto che veggi seder la Regina; cioè tanto, che tu, Dante, vegghi sedere la reina di vita eterna, cioè la Vergine Maria, Cui; cioè a la quale regina, questo regno; cioè di vita eterna, è suddito e devoto: però che tutti li gradi sono di sotto al suo, e tutti li beati ànno devozione a lei. Io; cioè Dante, levai li occhi; cioè miei corporali, secondo la lettera; e secondo l’allegoria s’intende mentali, suso a li gradi alti, e come da mattina; ecco che l’autore, per adornare lo suo poema e perchè mellio s’intenda, adduce una similitudine, dicendo: Come la mattina, La parte oriental; cioè quella che è, unde lo Sole si leva, dall’orizonte; cioè