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[v. 70-78] | c o m m e n t o | 817 |
Maria e nella distanzia da lui a lei, e come santo Bernardo defisse li occhi suoi in lei e così anco elli, et incominciasi quine: Et in quel mezzo ec.. Divisa ora la lezione, è da vedere lo testo co la esposizione letterale, allegorica e morale.
C. XXXI — v. 70-78. In questi tre ternari lo nostro autore finge come, levato su li occhi, sì rividde Beatrice; e come la distanzia, benchè fusse grandissima et altissima, non lo impediva, dicendo così: Poi che santo Bernardo mi disse le parole dette di sopra, Senza risponder; cioè a li detti di santo Bernardo, li occhi; cioè di me Dante, la ragione e lo intelletto, su levai; cioè in alto, per vedere Beatrice, E viddi; cioè io Dante, lei; cioè Beatrice, che; cioè la quale, si facea corona; in sul capo suo, Riflettendo da sè li eterni rai; cioè riflettendo e mandando insù li raggi della carità d’Iddio, che discendevano da Dio sopra lei e dal capo suo si riflettevano in qua e là intorno al suo capo, e così parevano una corona ch’ella avesse in testa. E per questo intende l’autore che la grazia de lo Spirito Santo discese e discende ne le menti dei santi Teologi e Dottori, che illuminano lo loro intelletto; e quello così illuminato manifesta le cose divine, e questo è riflettere li raggi, cioè illuminare li altri fideli cristiani, che sono intorno a loro e studiano li loro libri. Da quella region; cioè dall’aire che, come è stato detto altro, si divide in tre regioni, che; cioè la quale regione, più su tona; che è infine a le confine della terza regione; nel quale luogo si generano li tuoni, Occhio mortale; cioè occhio d’omo, che sia ancora nel mondo, alcun tanto non dista; cioè non è tanto dilungi, quanto era Beatrice da me. Qualunqua; cioè occhio, in mare più giù s’abbandona; cioè qualunqua omo fusse nel maggiore fondo di mare: imperò che più di lungi sarebbe colui da la terza region dell’aire, che fusse giù in fondo di mare, che colui che fusse insù la superficie de la terra, Quanto; cioè spazio distava, la mia vista; cioè lo mio vedere, lì da Beatrice; Ma nulla; cioè d’impedimento, mi facea; la detta distanzia, chè; cioè imperò che, la sua effige; cioè la sua figura, che le’ mi rappresenta, Non descendeva; cioè a me Dante non venia da l’altezza di Beatrice, a me; cioè Dante, mista; cioè meschiata, per mezzo; cioè per alcuno mezzo; quasi dica: Non era mezzo, che dividesse l’effige di Beatrice da me: imperò che immediate io la vedeva, sicchè tra lei e me non era mezzo locale; e per questo dà ad intendere come elli vedeva Beatrice; cioè colli occhi mentali, e non corporali; e tra li occhi mentali e la cosa veduta non è alcuno mezzo. Dante comprendeva collo intelletto e co la ragione umana quanta è l’altezza de la santa Teologia.
C. XXXI — v. 79-93. In questi cinque ternari lo nostro autore finge come, veduta Beatrice, la ringraziò del beneficio che da lei