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[v. 13-24] | c o m m e n t o | 811 |
ve cioè in quello luogo, nel quale, suo labore 1 s’insapora; cioè si pasce la sua fatica, cioè al bugno nel quale ella si pasce, Nel gran fior; cioè la detta rosa, che era grandissima, come detto è di sopra, discendea; cioè la milizia delli Angeli descendeva da Dio e veniva ai beati, e di quinde tornava a lui, che; cioè lo quale fiore, cioè la detta rosa: imperò che, come la rosa è grande per rispetto delli altri fiori; così era lo detto luogo de’ beati, s’adorna; cioè adorna sè, Di tante follie; cioè quante sono le sedie dette di sopra; e queste follie pone per le sedie, che à detto di sopra essere intorno al grandissimo lume, e quinde; cioè da quelle follie, cioè dalle sedie dette, risaliva; cioè ritornava suso a Dio, Là, dove; cioè in quel luogo, nel quale, il suo amor; cioè l’amore de’ detti Agnoli, sempre soggiorna; cioè sempre sta e riposasi: l’amore de’ santi Agnoli sempre si posa in Dio.
C. XXXI — v. 13-24. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come erano fatti li detti Agnoli, dicendo così: Le facce; loro, s’intende dei detti Agnoli, tutte avian di fiamma viva; cioè splendente et ardente, come è la fiamma del fuoco viva, E l’ali d’oro; cioè l’ali di colore d’oro, e l’altro; cioè e l’altra loro parte della loro apparenzia, tanto bianco; cioè sì grandemente bianco, Che nulla nieve a quel termine arriva: cioè viene a quello termine di bianchezza, al quale era l’apparenzia de’ delti Agnoli ne l’altre parti, che quelle che dette sono. E qui è da notare che l’autore nostro non senza cagione fece questa fizione; cioè che li Angnoli avessono le faccie accese come fiamma, l’ali splendenti come oro; l’altra parte più bianca che nieve, e l’intenzione sua fu per dimostrare che li Angeli ànno la carità loro in verso Iddio, ardente come fuoco; l’esercizio loro preziosissimo e fermissimo come è loro, cioè in servire e compiacere a Dio; la purità e nettezza sopra ogni nettezza e purità. Quando scendean; cioè li detti Agnoli da la Divinità giuso ne lo splendore del mezzo; e però dice: Nel fior; cioè 2 nella rosa detta di sopra, di banco in banco; cioè di scanno in scanno de’ beati, cioè facendosi dal primo al secondo, e dal secondo al terzo, e così delli altri, Porgevan de la pace; cioè di quella pace, che ricevevano da Dio e che avevano tra loro, e de l’ardore; cioè del fervore della carità, Che; cioè la quale pace et ardore, elli; cioè li detti Agnoli, acquistavan; cioè da Dio, ventilando il fianco; cioè battendo le loro ale. Quando li Angeli battono l’ale, fanno vento al fianco, e questo veggiamo nelli uccelli; e così intende per questo lo mettersi in esercizio, per seguitare la voluntà d’Iddio, e così li