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p a r a d i s o i i. |
[v. 139-148] |
bile in quanto fa l’operazione sua successivamente di tempo in tempo, e così le intellezioni sue. E per tanto si dice natura 1 mista, infusa nel corpo celeste, che la mista vivifica; e questo è secondo Boezio nel libro terzio della Filosofica Consolazione che dice: Tu triplicis mediam naturœ cuncta moventem Connectens animam, per consona membra resolvis. Quœ cum secta duos motum glomeravit in orbes, In semet reditura meat, mentemque profundam Circuit, et simili connectit 2 imagine cœlum. Potrebbesi anco intendere la virtù col corpo celeste mista; cioè infusa da’ motori in esso, e però dice, per lo corpo; cioè celeste ch’ella vivifica, luce; cioè risplende; e così addimostra che cosa sia cagione dello splendore dei cieli e delle stelle, che è la natura lieta, divina, formale, simplice, unde deriva la virtù mista, angelica, formale, Come letizia; ecco che dà ad intendere quello che à detto per similitudine, cioè che come la luce dell’occhio grillante mostra letizia e vedesi luccicare quando l’omo à letizia nel quore; così la letizia divina dai motori infusa co la virtù loro mista nei corpi celesti li fa splendenti, e le stelle più splendenti fa razzare. Da essa; cioè natura lieta, unde deriva la virtù mista nel corpo spirata 3 celeste da li angnoli, vien ciò che da luce a luce; cioè da stella a stella, Par differente; cioè disguagliantesi; ecco, posta la sua conclusione, nega la posta di sopra, dicendo: non da denso e raro; si dè intendere, viene la differenzia dei corpi. Essa; cioè essa natura lieta, unde deriva la virtù angelica mista, ispirata nei corpi celesti da’ motori, et a l’ora diventa essa virtù con materia mista; nei quali motori prima simplice è da Dio ispirata, è formal principio; cioè principio che dà essere al corpo in che ella è et ad ogni cosa creata: imperò che Iddio dà essere ad ogni cosa, che; cioè lo quale, produce Conforme a sua bontà; cioè risplende a la sua insita bontà che à in sè lo Creatore: imperò che come elli è sommo bene; così produce ogni cosa buona, et elli che è formale principio produce, lo turbo e ’l chiaro; che è nei corpi celesti. E questo si vede che, parlando secondo li Teologi, anco vera può essere la cagione di coloro che diceno 4 che n’è cagione l’ombra della terra, se la Prospettiva non contrariasse: imperò che se l’ombra della terra è cagione di quelle ombre che vedono nella Luna 5, è fatta da Dio di materia lucida come lo specchio, e nello specchio riluceno le cose rappresentate, seguita che Iddio è cagione del turbo che si vede nella Luna: imperò ch’elli è prima cagione di tutte le cose 6. Seguita lo terzo canto, finisce lo secondo.
- ↑ C. M. materia
- ↑ convertit
- ↑ C. M. spirata nel corpo celeste dalli angeli,
- ↑ C. M. dicono
- ↑ C. M. Luna, e la Luna è
- ↑ C. M. cose. E qui finisce lo secondo canto del paradiso, e seguita lo terso.