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angeliche et umane, perchè vi s’immelli; cioè acciò che vi si diventi milliore: imperò che la beatitudine de’ santi sta in fruere la grazia d’Iddio e così delli Angeli: e come lo intendere cresce; così cresce la carità: e come cresce la carità; così cresce lo fruere, sicchè sempre vi si milliora. E siccome di lei; cioè della detta grazia, bevè la gronda De le palpebre mie; cioè li cilgli de’ miei occhi: palpebre sono li peli posti in su li cigli delli occhi; non dico del sopraciglio, che è quello che è nell’arco dell’occhio, così mi parve; cioè altresì tosto parve a me Dante, Di sua lunghezza; cioè la detta fiumara, che prima mi parea lunga, divenuta; cioè diventata, tonda; cioè mi parve diventata in forma circulare. Secondo la lettera, si debbe intendere che, come da lunga si vede una cosa tonda per pari, la quale sia molto ampia, parrà lunga, e come l’uomo s’appressa ad essa, o se l’omo sallie in alto, pare allora quello che è; e però secondo la lettera si può intendere che, quando a Dante parve lunga, elli era di lungi da essa; quando se li approssimò, sicchè bagnò li occhi in essa, li parve tonda come ella era. Ma, secondo l’allegoria, a li omini che sono nel mondo pare lo processo della vita santa stendersi in lungo, e così li avvenimenti delle grazio e l’operazioni delle virtù, e li accrescimenti dei meriti e li confortamenti delli Angeli ai santi uomini; e così le considerò prima l’autore, come quando elli era nel mondo, e queste cose vedea essere fatte nel mondo. Ma quando lo considerò da più alto vedere, o da più presso a la verità, le vidde procedere da Dio senza mezzo, et a Dio tornare; e così vidde lo movimento circulare, e questo è quello che l’autore àe volsuto significare in questa parte. Et àe volsuto mostrare che, quando la grazia d’Iddio imbagnò lo intelletto suo, elli vidde la verità della beatitudine di vita eterna, la quale benchè appaia, mentre che siamo nel mondo, ch’ella si stenda in lungo, secondo la verità, ella è circulare: imperò che da Dio viene la grazia dessa 1 a noi et a lui ci rimena, e l’anima fa tornare a Dio, com’ella venne da Dio per creazione. Poi; cioè che io m’imbagnai li occhi nella detta acqua, come gente stata sotto larve; cioè sotto mascare: larva è vocabulo grammaticale, che significa vesta contrafatta, come si vestono li omini, che non vogliono essere cognosciuti, Che pare; cioè la quale gente pare, altro che prima; cioè quando ella era colla veste contrafatta, se si sveste; cioè se la giente si spollia, La sembianza; cioè l’apparenzia, non sua; cioè la contrafatta, in che; cioè nella quale apparenzia, che non era sua, disparve; cioè non parve quello, che propriamente era. Così; ecco che, posta la similitudine, dicendo che, come la gente larvata, quando si spollia, pare quello
- ↑ Dessa; stessa. E.