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p a r a d i s o i i. |
[v. 127-136] |
Lo Ciel; cioè stellifero ottavo, cui; cioè lo quale, tanti lumi; cioè
iufmiti lumi delle stelle, che sono fisse in lui, fanno bello: imperò
l’adornano coi suoi splendori, Dalla mente profonda; cioè da Dio, lo
quale chiama mente profonda, come Boezio che disse nel terzo libro della Filosofica Consolazione: Mentemque profundam Circuit, et simili connectit 1 imagine cœlum; e chiamasi mente profonda, perchè
lo suo sapere non à fondo, nè fine, che; cioè la quale profonda mente,
lui; cioè esso cielo ottavo, volve; cioè gira per mezzo dei suoi Cherubini quanto al moto suo difforme, e quanto al moto naturale et
uniforme per mezzo del primo mobile che si muove e gira per
mezzo dei 2 Serafini, Prende l’image; cioè pillia la virtù in lui improntata, come s’impronta l’imagine sculta nel suggello, nella cera,
e fassene suggello: imperò che esso impronta poi la virtù improntata in lui ne le cose inferiori, secondo la sua potenzia. Et arreca
una similitudine, per mellio dimostrare quello che dirà di sotto,
dicendo: E come l’alma; cioè l’anima umana, dentro a vostra polve;
cioè dentro allo vostro corpo che è di polvere: imperò che fu fatto
di terra et in terra tornerà, Per differenti membre 3; come sono
quelle del corpo umano, e conformate; cioè insieme fatte, atte et ordinate, A diverse potenzie: come le mani a toccare, li piedi ad andare, li occhi a vedere ec., si risolve; cioè si spiega e stende: imperò
che una anima è quella che dà virtù d’operare a tutti li membri le
sue operazioni. Così l’intelligenzia; ecco che adatta la similitudine,
dicendo che così la intelligenzia, cioè li angnoli motori che sono posti a movere quello cielo ottavo; e dice intelligenzia in singulari 4
e non intelligenzie in plurali: imperò che tutti quelli motori sono
come una anima, e tutti sono di uno medesimo intendere sì che
ben si possono dire intelligenzia, sua bontate; cioè sua virtù data
loro da la Bontà Divina, Multiplicata; secondo che è bisogno a ministrare a tutte le membra di quello cielo, che sono tante stelle 5
che sono innumerabili, per le stelle spiega; cioè stende et infunde
per le stelle del cielo ottavo, dando loro virtù di potere operare li
loro effetti, Girando sè; cioè essa intelligenzia, sopra sua unitate;
cioè sopra esso corpo celeste che è uno, sopra ’l quale girandosi l’intelligenzia gira e muove in giro esso cielo. E ben dice che la intelligenzia si giri sopra lo cielo: imperò che come l’ anima nostra
stando d’ entro nel corpo muove lo corpo, così li motori stando di
fuori al corpo celeste, muoveno lo corpo celeste senza fatica, come
l’anima nostra non s’affatica in muovere lo corpo nostro. E come
- ↑ convertit
- ↑ C. M. dei Cherubini, o vero dei
- ↑ Membre, come geste, stride ec. dal singolare membra, gesta, strida. E.
- ↑ Singulari, plurali, suppostovi numero e terminato in i come leggieri, pari e cotali. E.
- ↑ C. M. che sono universali, o vero sono