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p a r a d i s o x x i x . |
[v. 94-108] |
passione di Cristo corse sei segni e venne sotto lo Sole in uno istante, e secondo lo suo corso naturale pena di’quattordici a passarli et un mezzo di’; e però dice che oscurò lo Sole, e lo suo raggio non potè venire giuso, e questo fa per parere astrologo, e s’interpuose; cioè la Luna tra noi e ’l Sole, Per che ’l lume del Sol; cioè per la qual cosa lo lume del Sole, cioè per la interposizione, giù non si porse; cioè non apparitte giuso a noi nel mondo. E seguita lo testo che si vuole concordare in questo modo, cioè: Et altri; cioè et alcuno altro predicatore dice, che la luce; cioè del Sole, si nascose; cioè s’appiattò allora, Da sè; cioè per sè medesimo; e 1 così fu vero; ma di questo vero deduceno la vera conclusione, dicendo però: Cioè è, e però tale eclissi; cioè tale oscurazione del Sole, rispuose a l’Ispani et a l’Indi; questi sono due popoli che l’uno; cioè l’Indo, è in Oriente; e l’altro, cioè lo Spano, è in Occidente, così s’intende, Come ai Iudei; cioè come rispuose a’ Iudei, così oscurò a l’Ispani et a l’Indi. Non à Firenze tanti Lapi e Bindi; perchè ne la città dell’autore, che si chiama Fiorenza, sono molti chiamati Lapo, e così molti chiamati Bindo, però finge che Beatrice, per confirmare lo detto suo, cioè che spesso avviene, però dice che Fiorenza non à tanti Lapi e tanti Bindi, Quante sì fatte favole; cioè cose sì finte, come sono le favole, le quali sono in molte spezie: imperò che o elle sono di cosa finta, o fittiziamente narrata, o elle sono di cosa vera fintamente narrata. Lascio al presente l’altre divisioni; al presente si bastano queste due: imperò che nell’una spezie sono queste: imperò che la cosa vera narrano fintamente. Vero è che lo Sole oscurò miraculosamente; e questi, per mostrarsi Astrologi, fingono che fusse eclissi naturale, benchè non potesse essere in quel tempo. per anno; cioè per lo circuito dell’anno, In pergamo; cioè 2 nel luogo, nel quale stanno li predicanti, si gridan quinci e quindi; cioè da una parte e da una altra per lo mondo, Sì che le pecorelle; cioè li auditori, cioè li fideli cristiani semplici come pecore, che vanno a udire la parola d’Iddio che è la pastura de’ cristiani, che non sanno; cioè che non sono sapute de la divina Scrittura, nè dell’altre scienzie, Tornan dal pasco; cioè da la pastura, cioè da la predica, che è pastura dell’anima,come le prata 3
sono pastura delle pecore, pasciute di vento: imperò che sono pasciute di belli parlari e di belle invenzioni, che dilettano li orecchi e non fanno pro a l’anima; e però dice di vento; cioè di cosa, che è vana come il vento. E non le scusa; cioè le dette pecore, non
- ↑ C. M. per sè medesimo, senza altra interposizione; e cosi
- ↑ C. M. cioè in sul permio, dove stanno li predicatori a predicare, si gridan
- ↑ Prata, plurale come frutta, gesta, legna e simili. E.