Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[v. 55-69] | c o m m e n t o | 769 |
Angnoli, fur esaltate; cioè furno innalzate da Dio. Con grazia illuminante; cioè colla grazia sua, che li illuminò, e col lor merto; imperò che accettorno la grazia che li illuminò, et in questo stette lo loro merito, et in questo sta lo merito de l’omo, ch’elli accetti la grazia che lo illumina e seguitala, et in questo sta lo merito unde viene più la grazia cooperante e confermante e consumante; e però adiunge; e col lor merto; cioè e col loro merito, cioè de’ detti Angnoli, che accettorno la grazia illuminante d’iIddio, e seguitornola, Sì ch’ànno; cioè per la qual cosa elli ànno, ferma e piena voluntate: imperò che sono confermati in grazia. E non vollio; cioè io Beatrice, che dubbi; cioè dubbiti tu, Dante, ma sia certo; cioè tu, Dante, Che ’l ricever la grazia; cioè illuminante, è meritorio; cioè acquista merito, Segondo che l’affetto; cioè la voluntà e lo desiderio, li è aperto; cioè al ricevere la grazia illuminante: e questo è stato uno corrollario: imperò che è stato una conclusione descendente delle premisse, poi che Beatrice ebbe dimostrato Io suo proposito. Omai; cioè oggimai, dintorno a questo consistono: consistorio è luogo, dove li cardinali stanno ad audienzia et a consiliare insieme col santo padre; e così qui lo pone per lo luogo, dove stanno insieme li Angeli intorno a Dio, Puoi contemplar assai; cioè tu, Dante, se le parole Mie; cioè se le parole di me Beatrice, son ricolte; cioè da te Dante, come io l’òne dette, senz’altro aiutorio; cioè che non ti fi’ bisogno aiuto alcuno: per te medesimo potrai assai contemplare e vedere. E qui finisce la prima lezione del cauto xxix, et incominciasi la seconda.
Ma perchè ’n terra ec. Questa è la seconda lezione del canto xxix, nella quale lo nostro autore finge come Beatrice, disgrediendo 1 da la materia, riprende li predicatori che esceno fuora della santa Scrittura quando predicano, e vanno per mostrarsi Filosofi et Astrologi per le cose impertinenti 2; e possa anco ritorna a la materia delli Angeli. E dividesi questa lezione in parti sei: imperò che prima finge che Beatrice riprenda coloro che danno a la natura angelica memoria, che propriamente è della umana spezie, et equivocando si può dire delli Angeli; nella seconda parte finge come Beatrice riprende coloro che storceno la santa Scrittura e fa invettiva contra loro, et incominciasi quine: Sicchè laggiù ec.; nella terza parte finge come Beatrice, descendendo a le cose particulari, quivi esemplificando dimostra questo errore essere comune, et incominciasi quine: Per apparer ec.; nella quarta parte finge come Beatrice, seguitando dimostra che esemplo diede Cristo a li Apostoli, ai predi-