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     [v. 1-12] c o m m e n t o 759

quando leggono 1, o quando predicano, e poi ritorna anco a parlare della natura angelica, et incominciasi quine la seconda parte che sarà la seconda lezione: Ma perchè ’n terra ec. La prima, che sarà la prima lezione, si divide in parti cinque: imperò che prima tocca alcuna cosa d’Astrologia, per dichiarare lo spazio che Beatrice tenne li suoi occhi fermi a la Divinità; nella seconda finge com’ella, veduto li dubbi che Dante aveva, ragguardando in Dio, lieli cominciò a dichiarare, et incominciasi quine: Non per aver ec.; nella terza parte finge come Beatrice, seguendo la sua dichiaragione, incominciò in particulare a narrare a Dante la creazione dell’universo, et incominciasi quine: Forma e materia ec.; nella quarta parte finge come Beatrice discese a narrare la creazione delli Angnoli, et incominciasi quine: Ieronimo ne scrisse ec.; nella quinta parte finge come Beatrice narrolli lo cadere del Lucifero coi suoi seguaci, et incominciasi quine: Principio del cader ec. Divisa la lezione, ora è da vedere 2 la lettera coll’esposizione testuale et allegoriche e morali.

C. XXIX — v. 1-12. In questi quattro ternari lo nostro autore finge che Beatrice, ragguardando nel punto della Deità 3, vidde li suoi dubbi; e come veduti incominciò a rispondere ad essi, manifestando quanto fu lo suo ragguardamento con uno esemplo d’Astrologia, dicendo cosi: Quando ambedu’ li filli di Latona; cioè quando lo Sole e la Luna, li quali secondo i Poeti si chiamano Febo e Diana, figliuoli di Latona e di Iove, come fu detto nel xx canto del Purgatorio, Coverti del Montone e della Libra; cioè quando l’uno è in Ariete, e l’altro in Libra, che sono segni oppositi nel zodiaco, Fanno dell’orizonte; cioè del cerchio che divide l’uno emisperio dall’altro; come già è stato detto più volte, emisperio è la metà della spera tonda del cielo, e l’uno è emisperio nostro nel quale e sotto ’l quale noi siamo, et è terminato dall’orizonte che è cerchio terminato della nostra vista, sicchè da indi in su veggiamo e da indi in giù non possiamo vedere, e l’altro emisperio è da l’orizonte in giù lo quale noi non veggiamo se non la notte quando gira di sopra noi, e lo nostro, che è stato detto, gira di sotto, insieme zona; cioè cingulo che cinga l’uno e l’altro, et allora è quando lo Sole è in Ariete, e la Luna sia in Libra, o vero che sia lo contrario; e quando l’uno surge a noi e l’altro tramonta, allora fanno cingulo dell’orizonte: imperò che l’uno e l’altro è in su l’orizonte; l’uno per andare giù, e l’altro per venire su, Quant’è; cioè quanto spazio di tempo è, dal punto; cioè che è nell’orizonte, dalla parte dell’oriente e da la parte dell’occidente,

  1. Leggere vale qui esporre un testo, al modo che gli antichi nostri costumavano. E.
  2. C. M. vedere lo testo coll’esposizioni litterali, allegoriche
  3. C. M. Divinità,