76Queste sustanzie, poi che fur ioconde
De la faccia d’ Iddio, non volser viso
Da essa, da cui nulla si nasconde. 79Però non anno vedere interciso
Da nuovo obietto, e però non bisogna
Rimemorar per concetto diviso. 82Sicchè laggiù non dormendo si sogna,
Credendo e non credendo dicer vero;
Ma nell’ uno è più colpa e più vergogna.1 85Voi non andate giù per un sentero,
Filosofando: tanto vi trasporta
L’amor dell’apparenza e ’l suo pensero.2 88Et ancor questo quassù si comporta
Con men disdegno, che quando è posposta
La divina Scrittura, e quando è torta. 91Non vi si pensa quanto sangue gosta3
Seminarla nel mondo, e quanto piace
Chi umilmente con essa s’accosta. 94Per apparer, ciascun s’ingegna e face
Sue invenzion, e quelle son trascorse
Dai predicanti, e ’l Vangelio si tace. 97L’un dice che la Luna si ritorse4
Ne la passion di Cristo, e s’interpuose,
Per che ’l lume del Sol giù non si porse. 100Et altri, che la luce si nascose5
Da sè; e però a l’Ispani et a l’Indi,
Come ai Iudei, tale eclissi rispuose.