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c a n t o     xxix. 755   

49Non iungeriesi, numerando, al venti1 2
     Sì tosto, come de li Agnoli parte3
     Mutò ’l subietto dei vostri elementi.4
52L’ altra rimase, e cominciò questa arte,
     Che tu decerni, con tanto diletto,5
     Che mai dal circuir non si diparte.
55Principio del cader fu ’l maladetto
     Superbir di colui, che tu vedesti
     Da tutti i pesi del mondo costretto.
58Quelli, che vedi qui, furon modesti
     A ricognoscer sè da la bontà te,
     Che li avea fatti a tanto intender presti;
61Per che le viste lor fur esaltate
     Con grazia illuminante, e col lor merto,6
     Sì ch’ànno ferma e piena voluntate.7
64E non vollio che dubbi; ma sia certo
     Che ’l ricever la grazia è meritorio,
     Segondo che l’ affetto li è aperto.8
67Omai dintorno a questo consistorio9
     Puoi contemplar assai, se le parole
     Mie son ricolte, senz’altro aiutorio.
70Ma perchè ’n terra, per le vostre scuole,
     Si leggie che l’ angelica natura
     È tal, che ’ntende, e si ricorda, e vuole;
73Ancor dirò, perche tu veggi pura
La verità, che laggiù si confonde,
Equivocando in sì fatta lettura.

  1. v. 49. C. M. giungeriasi - C. A. Nè giungneriesi
  2. v. 49. Iungeriesi; si iungerie, ridotte alla cadenza in e le voci pur singulari del modo congiuntivo E.
  3. v. 50. C. M. dalli Angeli
  4. v. 51. C. A. il suggetto de’
  5. v. 53. C. M. C. A. discerni,
  6. v. 62. C. M. C. A. con lor
  7. v. 63. C. A. piena e ferma
  8. v. 66. C. M. C. A. l’effetto gli è
  9. v. 67. C. M. concistoro