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p a r a d i s o x x v i i i . |
[v. 115-129] |
Fa salvo, et intendesi lo popolo tuo; lo quale prego fanno li Angeli per li omini che sono nel mondo, che per loro non fa bisogno di pregare, isverna; cioè canta, come svernano e cantano nella primavera li uccelli. Con tre melode; cioè con tre dolcezze di canti siccome tre sono li ordini de la detta girarcia, che; cioè le quali dolcezze, suonano in tree Ordini di letizia; cioè in tre ordini d’Angeli, che sono in letizia di beatitudine, onde; cioè dalli quali ordini s’interna; cioè si fa di tre la detta gerarcia. In essa gerarcia; questo vocabulo gerarcia viene a dire santo principato, e, come detto è, significa congiunzione di tre ordini, sicchè ora finge l’autore che Beatrice manifesti quali sono questi ordini di questa seconda gerarcia, dicendo: son le tre Dee; cioè li tre ordini nominati per nome feminino, e però dice Dee; cioè Iddie; Prima Dominazioni; questo è lo primo ordine di sopra, che si chiama Dominazioni, e poi Virtudi; questo è lo nome del secondo ordine, L’ordine terzo; cioè della seconda gerarcia, di Potestadi ee: Potestadi è nome del terzo ordine che è nella seconda gerarcia; e questi nomi sono stati sposti di sopra, e però non li replico. Possa ne’ du’ penultimi tripudi; cioè ne’ due sequenti ordini della terza gerarcia, che tripudiano; cioè fanno festa e ballo intorno a Dio: tripudio è ballo, e dicesi da la terra e percuotere: imperò che nel ballo la terra si percuote coi piedi; e penultimo viene a dire allato all’ultimo: imperò che poi seguitano li Angeli, che è l’ultimo ordine, Principati; questo è lo nome del primo ordine della terza girarcia, et Arcangeli; questo è lo nome del secondo ordine, e viene a dire principi delli Angeli, si girano; cioè si volgeno intorno a li altri giri delli altri ordini. L’ultimo; cioè ordine, è tutto d’Angelici ludi; cioè di angelichi 1 giuochi: imperò che nell’ultimo cerchio 2 si levano e fanno festa intorno a li altri giri. Questi ordini; cioè delli Angeli di tutte le dette tre gerarcie, di su; dei gradi, che sono sopra loro, tutti; cioè li detti ordini, s’ammirano; cioè si meravigliano, siccome di cosa maggiore e migliore di sè: imperò che ’l punto della Divinità avanza lo primo ordine et ogni altra cosa di sotto; e lo primo, lo secondo et ogni altra cosa di sotto; e lo secondo, lo terzo et ogni altra cosa di sotto; e lo terzo, lo quarto et ogni altra cosa di sotto, e così infine al nono. E di giù; cioè e le cose, che sono di sotto da sè, vincon; cioè avanzano in virtù et in potenzia, sicchè ’n verso Iddio; che è lo punto detto di sopra, Tutti tirati sono; siccome da sommo bene amato da loro, et anco l’inferiore ordine dal superiore, e tutti tirano; cioè li detti ordini: imperò che’l superiore tira l’inferiore,
- ↑ Angelichi ed angelici al plurale; ma qui preferita la prima desinenza per cagione d’eufonia. E.
- ↑ C. M. cerchio si letiziano e fanno