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p a r a d i s o i i. |
[v. 112-126] |
che sono cagione delli effetti inferiori, Dispongon; cioè dispongano, al lor fine; cioè al suo debito e ordinato fine, lor semenzie; cioè le lor virtù creative, che sono cagione delli effetti inferiori, siccome lo seme è cagione della biada che dè venire, e quella che dè venire è poi cagione del seme; e così li effetti dei corpi celesti, che sono effetti per rispetto delle cagioni di sopra, sono cagioni delli effetti inferiori, e così sono cagioni et effetti per diversi rispetti: e come sono diverse cagioni; così induceno diversi effetti e contrari l’uno a l’altro, et alcuni concordevoli effetti. Et acciò s’intenda mellio quello che detto è, debbiamo sapere che l’autore nostro vuole dimostrare che ’l primo mobile abbia in sè virtù infusa da Dio, e da’ motori in lui, la quale à a conservare l’essere suo da tutti cieli e delli epolitici contenuti dentro da lui, e virtù motiva et effettiva che muove tutti li altri cieli e elementi, e cagiona tra loro diversi effetti, cioè le loro varie e differenti potenzie, sicchè la virtù del superiore infundesi nello inferiore, tutti e cagiona in loro diversi effetti secondo che sono diversi li tempi inferiori; ma più efficacemente nei più presso, sicchè la virtù del superiore infunde nel suo prossimo inferiore e mutasi, secondo che è dimostrato, l’uno dall’altro nel suo essere. E però per questo seguita che ’l primo; cioè lo nono, infunde nello ottavo, e’ diversi motori sì che ogni corpo celeste; cioè ogni cielo, à li suoi motori, e chiamansi intelligenzia; e benchè ad uno cielo siano più motori, una intelligenzia si chiama, sì come un’anima che muove lo corpo e vivifica con più potenzie, più efficacemente che nei più bassi, la virtù essenziale, cioè conservativa dell’essere motiva e effettiva; e l’ottavo quella virtù mutata in lui, secondo la sua potenzia, e appropriata a lui infunde nel settimo pianeto più che ne li altri, e così lo settimo nel sesto, e così discendendo in tutti, ciascuno à la sua propria virtù infusa dal suo superiore mutata secondo la sua potenzia. Et oltra queste virtù ciascuno pianeto àe la sua virtù infusa da’suoi motori moventili secondo lo moto difforme, e così l’ottavo cielo; e sempre lo superiore infunde nello inferiore; ma non e converso, che lo inferiore infunda nel superiore: aiuta ben o contrariando contra l’effetto del superiore, e però ben dice l’autore: Questi organi del mondo; chiama questi cerchi e cieli organi: imperò che come li organi corporali de l’omo rispondono li vitali tutti al cuore che è fonte della vita, e l’ intellettuali e sensitivi al cerebro che è fonte del sentimento, e li nutritivi a lo stomaco che è fonte del nutrimento: imperò che da loro principio pigliano e cagionansi come li effetti de le cagioni, e sono cagioni de li altri organi di sotto da loro, e tutti questi organi principali, cioè cerebro e stomaco; niente di meno ànno l’essere loro e la vita dal cuore, siccome dal principale mem-